‘My Name is Patrick Zaki-45 days’, scritto e diretto da Alessandro Ienzi, già vincitore del premio #cittàlaboratorio delle Orestiadi e presentato in anteprima nazionale a Gibellina lo scorso 23 luglio, sarà in scena al Teatro greco di Tindari lunedì 30 agosto alle ore 20.30, mentre l’1 settembre sarà ospite della Masterclass Cinema Human Rights and Advocacy, organizzata da Picture People e Global Campus of Human Rights nel corso del Festival Internazionale del Cinema a Venezia. Il monologo vede sul palco proprio Ienzi che interpreta Joker, un novello Prometeo sperduto tra gli eventi storici seguiti all’11 settembre 2001, dopo l’attentato alle Torri Gemelle, e che, nella visione dell’autore palermitano, sono la causa primaria di quanto accade oggi in tutto il Medio Oriente. Lo spettacolo è una rivisitazione della vicenda – che diventa mito, massimo esempio di giustizia e di libertà – che sconvolge la vita del giovane ricercatore egiziano Patrick Zaki, rinchiuso nel carcere di Tora ormai dal 7 febbraio 2020 e la cui detenzione è stata ulteriormente rinnovata appena qualche giorno fa nel corso dell’ennesima udienza senza alcuna garanzia processuale e di difesa.
“La detenzione di Patrick Zaki è uno smacco a tutti i principi democratici, liberali e liberisti di cui ci sentiamo promotori e ideatori in quanto cittadini dell’occidente del mondo; valori che avremmo perfino voluto esportare con la guerra, e con il finanziamento di gruppi terroristici, secondo le strategie di politica internazionale ormai note a tutti – dice Ienzi –. La detenzione di un ricercatore universitario in quanto tale o in quanto membro di associazioni per la promozione dei diritti umani è un cappio insopportabile alla libera determinazione di ciascuno di noi”.
La prima tappa dello spettacolo sarà a Tindari, il 30 agosto, al Teatro greco, grazie al sostegno dell’Assessorato ai beni culturali della Regione Sicilia, in una cornice che restituisce allo spazio materiale e immateriale del teatro la sua funzione di riflessione sulla società e sul cammino dell’umanità. La storia di Zaki è la storia di tutti gli oppressi, di tutti coloro i quali affermano la libertà e che percorrono la strada dell’evoluzione del pensiero civile e civico attraverso lo studio e la ricerca.
“L’opera è il frutto di una contaminazione di una mescolanza di stili. È stata scritta in quattro lingue: italiano, spagnolo, francese e inglese si avvicendano di continuo nelle parole del Joker, questo prometeo incatenato all’ultima costa d’Egitto per aver offerto agli uomini il sacro fuoco della libertà e rimasto vittima degli dèi che litigano per la supremazia e il potere”. In scena, anche dei contributi video che documentano quanto accaduto a New York, a Nizza, a Strasburgo, in Libia ed ampi riferimenti alla vicenda di Giulio Regeni. Le pitture di Bezinski e le proiezioni delle pitture di Basquiat, sulle note di Mahler e di Anastasio, accompagnano il testo recitato e i silenzi.
“In quanto avvocato e attore, sento il dovere di investigare l’umano nelle sue sfaccettature, senza necessariamente fare una distinzione tra buoni e cattivi, considerato che in ognuno di noi c’è sia l’uno aspetto sia l’altro. Spero, inoltre, che questa rappresentazione possa contribuire a convincere le autorità politiche ad intervenire per ottenere infine la libertà di Patrick”. L’1 settembre lo spettacolo sarà rappresentato in forma ridotta al Monastero di San Nicolò, a Venezia, dove Ienzi terrà anche una conferenza per gli studenti ammessi a partecipare alla Masterclass Cinema Human Rights and Advocacy.
Alessandro Ienzi, avvocato, attore, regista e drammaturgo, è diplomato alla Scuola del Teatro Biondo diretto da Emma Dante, vincitore dell’International Human Rights Art Festival di New York, autore di numerose piece teatrali che analizzano lo spinoso tema contemporaneo dei diritti umani. Menzione Speciale al Premio Indivenire under 35 del Teatro Brancaccio, nel 2018, per l’innovazione teatrale e alla scrittura scenica. Vincitore Del Vancouver Film Festival, dell’Hollywood Golden Age Festival e dell’Independent Short Festival di Los Angeles, con Andrea B, corto sulla transizione e la libertà di genere. Specializzato alla School of Visual Art di New York è fondatore di Raizes Teatro e direttore di Human Freedom 2021 programma supportato da Avant-Garde Lawyers di Parigi e Global Campus of Human Rights di Venezia.