Fino a qualche anno fa hanno rappresentato un vero e proprio tabù: guai solo a nominarli, erano paragonati alla stregua di una sorta di strumento per depravati, qualcosa di ‘sporco’. Poi si sa, i tempi cambiano, e grazie a Dio la donna ha lentamente iniziato a recuperare terreno nell’ambito di una società secolarmente maschilista e ‘padronale’ e, insieme a tante altre cose, anche la sua sessualità ha finalmente conquistato la meritata libertà di espressione e, soprattutto, di scelta. Una conquista, quella della sessualità femminile che ha in parte anche ‘modificato’ le stesse percezioni maschili. Oggi infatti molte coppie amano ‘giocare’ insieme, condividere il piacere, intesa come pura espressione di rivendicazione amorosa di coppia. E ‘Lui’ il compagno di giochi, ha un nome abbastanza eloquente: ‘sex-toy’.
Sex Toy: l’impennata di vendite nel mondo coincide con il periodo ‘buio’ del lockdown
Non ultimo poi, il buio periodo del lockdown e della pandemia quando, ‘forzatamente condannati’ a vivere con noi stessi, specie le donne, hanno riscoperto la cura di se stesse, ed anche il piacere ha ritrovato i suoi giusti valori e, di conseguenze, anche la sessualità, è in parte cambiata, vissuta finalmente come una gioia da vivere liberamente, lontano da stupidi quanti inutili sensi di colpa.
Sex Toy: un fenomeno in crescita che nel mondo rappresenta un giro d’affari da 20 miliardi
Dunque mai come ora i sex toys hanno vissuto un momento commercialmente così felice. Basti pensare che nel mondo, economicamente oggi muovono annualmente qualcosa come circa 20 miliardi di euro. Un successo inarrestabile che, complice l’E-commerce (che garantisce l’assoluto anonimato), ha segnato un +25% in tutta Europa, con l’Italia in grande e continua espansione.
On-line a parte, ’fisicamente’ da noi si contano qualcosa come oltre 500 sexy shop. Questo tanto per dare idea del Fenomeno che stiamo analizzando.
Sex Toys: ecco chi sono i suoi maggiori fruitori, e mediamente che età hanno…
Ma chi usa i sex toy? Diverse indagini condotte sul tema indicano che sono maggiormente le donne a farne uso (il 40% tra i compratori), rispetto agli uomini (il 25%) mentre, le coppie, rappresentano il 35% del mercato.
Quanto all’età media di quanti usano i sex toy per trarre più piacere dal sesso, il boom è costituito dalla fascia compresa fra i 20 ed i 30 anni che, già nel 2016, hanno decretato un aumento del 300% delle vendite.
Sex Toys: nel 2020 le vendite hanno registrato un’impennata del 100% in tutto il mondo
Vendite che, soltanto nel 2020, (vedi appunto il lockdown), hanno registrato un’impennata del ben 100%. Ma non solo, Stati Uniti in testa, anche la vasta gamma di lubrificanti in commercio ha avuto un aumento di vendite esponenziale. Come dicevamo, ad incentivare il boom di questi articoli, il commercio online. Ad esempio in Italia, scorrendo la famosa classifica dei ‘bestseller’ dei prodotti commercializzati da Amazon, nell’ambito del settore ‘Salute e benessere’, ecco che, a parte le testine di ricambio per gli spazzolini elettrici, subito dopo seguono i gel lubrificanti. Un articolo quest’ultimo, come visto in continua espansione.
Sex Toy: un prodotto divenuto ‘di punta’ sul quale anche le catene fashion più famose puntano
Ma non solo, il Sex Toy ha in parte anche modificato l’impostazione commerciale di diverse rinomate catene di prodotti legati al benessere femminile. Basti pensare alla nota Sephora, che ha deciso di puntare nella sua vasta catena di punti vendita (ma non ancora europei), su ‘Toy Boy’, un sex toy ‘portatile’. La Tabu, altra nota griffe femminile, ha invece pensato di ‘specializzarsi’ in un preciso segmento, lanciando uno speciale ‘vibratore’ per le donne alle prese con la menopausa.
Sex Toy: il trait d’union che lega il benessere estetico a quello fisico con dei testimonial d’eccezione
Che dire? Ormai non esistono più i confini tra i prodotti ‘cosmetici’, wellness o ‘sessuali’ per le donne, ora il culto del proprio corpo è completo, e visto l’enorme giro di soldi che tale realtà rappresenta, anche personaggi famosi non hanno esitato a prestarvi la loro immagine. Come non ripensare ad esempio allo scandalo suscitato dalla famosa ed affascinante attrice Gwyneth Paltrow la quale, scherzando con il profumiere Douglas Little mentre lavoravano ad una fragranza sbottò: “Ha l’odore di una vagina”, lanciò così sul mercato a 75 dollari la candela chiamata ‘L’odore della mia vagina’. Visto l’enorme successo, l’attrice ha poi aperto un suo seguitissimo canale dove, fra le altre cose, oltre a consigli su creme ed alimentazione, non disdegna di recensire anche i migliori sex toy in commercio.
Altro caso famoso quello di Dakota Johnson, chiamata ad incarnare sul grande schermo la spregiudicata Anastasia, di ‘Cinquanta sfumature di grigio’, che oggi è la direttrice creativa di Maude, un elegante brand dedicato a falli e vibratori ‘d’autore’.
Infine, proprio in Italia, fresco del successo acquisito nell’ultima edizione del GF Vip, Tommaso Zorzi ha firmato per MySecretCase un’edizione limitata di giocattoli erotici.
Sex Toy: la ‘storica’ correlazione che lega il piacere fisico ad un aspetto fisico in salute
Disegnati per diverse esigenze, e progettati per favorire diversi tipi di piacere – e per differenti età – oggi i falli, i vibratori ed i sex toys rappresentano una vasta fetta del mercato. C’è anche da sottolineare che originariamente il vibratore aveva anche una funzione massaggiante, specialmente nel far assorbire alla pelle le creme di bellezza. Era infatti definito ‘da appoggio’, ed aiutava a massaggiare il corpo ed il viso. Poi via via il suo uso è stato completato anche per dare piacere sessuale. Ma la cosa non deve sorprendere più di tanto perché, già da anni, gli esperti rimarcano la forte correlazione che unisce il piacere sessuale alla bellezza della pelle. E’ infatti stato dimostrato che i rapporti intimi, l’orgasmo, concorrono a restituire alla pelle compattezza ed elasticità, soprattutto nel volto. Dunque è presto spiegata la forte complicità che lega i sex toys alla cura intima della persona.
Sex toy: dopo la conquista dell’E-commerce, ora protagonisti anche nei social e sulle App
Un fenomeno quello dei sex toy e soprattutto del piacere intimo femminile, che ha conquistato anche i social, pensiamo ad esempio ad Instagram, dove l’Y_Spot, nota griffe milanese, produce seguitissimi talk (anche in diretta), che spiegano come vivere il proprio copro cercando di trarne effetti benefici e rilassanti.
Molto più esplicito YouTube, dove prolificano video dedicati alla cura della propria sessualità, anche traverso specifici esercizi pelvici, spesso accompagnati da consigli e corsi, tenuti da psicologi e seguiti sessuologi.
Infine, da segnalare anche varie App dedicate al connubio piacere fisico ed estetico, come ad esempio alcune, specificatamente intitolate alla formazione di veri e propri cultori della migliore sessualità.
Sex Toy: attenzione però alle origini della produzione, possono celare seri rischi per la salute
Fin qui il boom dei sex toy, e della cura in generale della propria salute psico-fisica. Tuttavia, nello specifico dei sex toy e dei ‘falli’, è bene sottolineare che, se acquistati in siti poco conosciuti, o prodotti da aziende ‘economiche’, possono anche rappresentare un serio rischio per la salute.
Spesso accanto a questi ‘giocattoli’ – specialmente alludendo alla somiglianza al tatto con la pelle umana – si legge la dicitura ‘jelly‘, termine commerciale che sta per plastica molto morbida, la cui composizione chimica è invece spesso omessa. Altre volte capita anche di leggere lattice, Tpr, Tpe, Abs, PVC, silicone o plastica. Si tratta per lo più di comuni plastificanti, definiti ftalati. Il problema però è la lavorazione di questi materiali. Ad esempio il PVC è abbastanza sicuro ma, se mal-lavorato, libera il cloruro di vinile, un pericoloso cancerogeno. Dunque, i ftalati in generale, se usati nel tempo potrebbero comportare effetti negativi, fino ad alterare l’equilibrio ormonale, oltre che esporre alcune aree del corpo al rischio cancro.
Sex Toy: acquistate sempre quelli made in Europa evitando prodotti cinesi od asiatici
Occhio infine (purtroppo è così), ai prodotti provenienti dalla Cina. Come spiegava tempo fa un interessante articolo sul tema, del Corriere della Sera, spesso ci si trova a che fare con “sostanze definite interferenti endocrini e cancerogeni”. E nella fattispecie, nei sex toys prodotti sia in Cina che in altri paesi asiatici, il massiccio uso di cloruro di vinile monomero (di cui come detto si compone il PVC), si è rivelato particolarmente pericoloso per le mucose. Quindi abbiate sempre l’accortezza di verificare l’origine della produzione di tali oggetti, preferendo quelli europei.
Soprattutto tenendo conto, come detto, che la maggior parte dei sex toys vengono poi usati da giovani tra i 20 ed i 30 anni, dunque nella media vicine alla gravidanza. Ed è provato che i ftalati possono finire nel sangue di una mamma, passando così al feto, col rischio di condizionarne lo sviluppo sessuale. Perché parliamo di sostanze in grado di alterare la struttura del tessuto testicolare (disgenesia). Nell’uomo adulto invece, queste sostanze plastiche concorrono a una forte riduzione degli spermatozoi.
Quindi ok al gioco ed al piacere ma, senza guardare al risparmio, sempre in sicurezza…
Max