La condizione Acea riconferma l’incapacità amministrativa del sindaco Marino che in modo irresponsabile, ricordiamo anche lattenzione della Consob sul caso, sta gestendo il futuro della municipalizzata capitolina. Alla richiesta da parte di Marino di ridurre i membri del Cda e di modificare le norme statutarie di Acea ho sollecitato già da tempo il parere allAvvocatura comunale, essendo lorgano di indirizzo e di controllo politico-amministrativo di Roma Capitale così come stabilito allarticolo 16 nello Statuto. Sembra assurdo ma sono ancora in attesa che lavvocatura di Palazzo Senatorio, che percepisce compensi stellari che certamente Marino non taglia perché preferisce tagliare gli stipendi a chi guadagna poco più di 1000 euro al mese, mi dia una risposta. Nel frattempo, mentre il sindaco nomina un Cda calato dallalto i romani, oltre a sborsare una briscola di tasse grazie al bilancio votato dalla giunta di centrosinistra, dovranno anche pagare milioni di euro per saldare i membri del Cda cacciati dal sindaco. Dopo il danno la beffa, una situazione che, è evidente, rischia di portare solo ricadute negative sul mercato azionario e quindi un boomerang per tutti i cittadini e le casse capitoline. Marino gioca dazzardo con i soldi dei romani e la città paga i conti. È quanto dichiara, in una nota, Fabrizio Ghera, capogruppo in Campidoglio di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.