“Un modulo unico e standard per presentare la Cila, la Comunicazione asseverata di inizio attività che, grazie al decreto Semplificazioni approvato definitivamente dal Parlamento il 28 luglio, riduce drasticamente gli adempimenti per accedere al superbonus 110%”. Così Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, commenta il via libera della Conferenza Unificata all’accordo per l’adozione del modulo Cila-superbonus, la Comunicazione Inizio Lavori Asseverata. “Una rivoluzione straordinaria che porta immediatamente la semplificazione ‘a casa’ dei cittadini, delle imprese e di tutti i professionisti coinvolti, dagli ingegneri ai geometri” aggiunge. “Oggi stesso pubblichiamo il documento sul sito della Funzione pubblica. Da domani sarà operativo. – spiega Brunetta – È la prova del nuovo corso impresso dal Piano nazionale di ripresa e resilienza: fare presto, bene e insieme. Per facilitare la vita ai cittadini e alle imprese. Per la crescita e lo sviluppo del Paese”.
Il modulo per la Cila-superbonus contiene solo le informazioni essenziali. Devono essere indicati gli estremi del permesso di costruire o del provvedimento che ha legittimato l’immobile (come la data di rilascio), ma per gli edifici la cui costruzione è stata completata prima del 1° settembre 1967 è sufficiente una dichiarazione. Non è più necessaria l’attestazione di stato legittimo, particolarmente complessa e onerosa, ma è sufficiente la dichiarazione del progettista di conformità dell’intervento da realizzare.
Anche la documentazione progettuale da allegare è improntata alla massima semplificazione, anche perché le necessarie asseverazioni da parte del tecnico sono già trasmesse all’Enea. L’elaborato progettuale da presentare consiste nella descrizione, in forma sintetica, dell’intervento da realizzare. Eventuali elaborati grafici saranno presentati soltanto se indispensabili a una più chiara e compiuta descrizione. Per gli interventi in edilizia libera, basterà una semplicissima descrizione dell’intervento nel modulo. Per facilitare la compilazione, è inclusa una tabella riepilogativa degli allegati al modulo, che illustra anche i casi in cui si rendono necessari.
Si eliminano innanzitutto le lunghe attese per accedere alla documentazione degli archivi edilizi dei Comuni (3 mesi in media per ogni immobile oggetto di verifica). Il Dipartimento della Funzione pubblica ha inoltre stimato che già soltanto l’eliminazione dell’attestazione di stato legittimo comporta un risparmio di spesa di almeno 110 milioni di euro, che possono essere reinvestiti in spesa produttiva, ossia in progettazione e realizzazione degli interventi.