“Ieri mattina, mentre eravamo in sopralluogo con Commissione comunale presso la Pineta di Pescara ancora avvolta dal fumo, ci vengono a segnalare un episodio incredibile. Una coppia di individui, che aveva impellenza di farsi un selfie sul luogo del disastro, non trovando focolai accesi (per fortuna) aveva ben pensato di accenderne uno “piccolino” per poter rendere la propria foto più interessante. Alle rimostranze del passante si sarebbe giustificata dicendo che era solo un piccolo focolaio e che lo avrebbero comunque spento dopo lo scatto migliore. Naturalmente abbiamo immediatamente allertato la polizia municipale, mentre siamo rimasti tutti attoniti e senza parole”
Una testimonianza surreale, quasi comica, se non fosse che a monte di questa assurda ‘impellenza’ estetica, è ancora vivo l’inferno che la scorsa domenica ha divorato in un sol boccone la splendida pineta d’Annunziana di Pescara, non risparmiando anche le strutture balneari e qualche casa.
Il consigliere pescarese: “Immersi nell’irreale del mondo social che non esiste, dimentichiamo il presente”
Come scrive stamane dalla sua pagina Fb Berardino Fiorilli, consigliere pescarese dell’Udc, per la serie all’imbecillità non c’è mai fine, una coppia avrebbe accesso un piccolo falò per rendere ancora più ‘credibile’ il selfie scattato all’interno di quello che oggi appare come un posacenere.
“Ma siamo davvero così imbarbariti dall’esigenza di protagonismo mediatico da non vivere davvero quello che ci circonda? – domanda e si domanda il consigliere comunale – Siamo così immersi nell’irreale del mondo social che non esiste, da dimenticare di vivere concretamente il presente?”.
Il consigliere pescarese: “Oggi provo solo profonda pena per la loro miseria umana”
“Forse – conclude poi amareggiato Fiorilli – non dovrei nemmeno stupirmi troppo, considerando che episodi simili e forse anche più gravi accadono in occasioni di tragedie umane ove chi potrebbe salvare vite è invece preso dal (vano) tentativo di “immortalare la morte“. Ma voglio stupirmi ancora, scandalizzarmi ed indignarmi. E pensandoci bene, dalla rabbia istintiva che ho provato ieri per quei soggetti, oggi provo solo profonda pena per la loro miseria umana“.
Max