Il numero di domande di riscatto dei periodi di studio ricevute dall’Inps da parte dei dipendenti privati è cresciuta ogni anno dal 2016. Nel 2019, con l’introduzione del riscatto agevolato, vi è un’accelerazione per cui il numero di domande triplica rispetto al 2018. Emerge dal Rapporto annuale dell’Inps. Dal punto di vista strettamente amministrativo, ciò comporta un aggravio di lavoro per l’Istituto poiché ogni domanda genera un flusso di pratiche da lavorare, che può superare il volume delle singole richieste, legate a comunicazioni sullo stato della pratica tra sedi e tra sedi e soggetto richiedente.
La legge italiana prevede la riscattabilità a titolo oneroso dei periodi di studio universitario in cui siano stati conseguiti dei diplomi e per cui non vi è altra contribuzione. La domanda di riscatto può essere presentata per l’intera durata legale del corso di studi o per una parte, dai lavoratori iscritti alla gestione privata, alla gestione pubblica e da soggetti inoccupati. L’onere di riscatto è determinato in base alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto. I contributi vengono rivalutati in base al periodo storico di riferimento, come se fossero stati versati al momento.
Pertanto, se il periodo oggetto del riscatto si colloca nel sistema retributivo, si utilizzerà il cosiddetto metodo della ‘riserva matematica’ per cui l’importo della somma da versare varia in rapporto a fattori quali l’età, il periodo da riscattare, il sesso, l’anzianità contributiva totale e le retribuzioni percepite negli ultimi anni. Se invece il periodo interessato si colloca nel sistema contributivo, si utilizzerà il meccanismo del cosiddetto calcolo ‘a percentuale’ con l’applicazione dell’aliquota contributiva di finanziamento in vigore alla data presentazione della domanda nella gestione pensionistica ove incide il riscatto.
Nel 2019, con il dl 4/2019 (convertito con legge 26/2019), il governo ha introdotto un metodo di calcolo alternativo che consente il cosiddetto riscatto agevolato dei periodi di corso di studio universitario che si collocano nel periodo contributivo, riscattabili da coloro che, al momento della richiesta, abbiano almeno un contributo versato nella gestione Inps. Con il riscatto agevolato, l’onere consiste nel versamento di un contributo pari al livello minimo imponibile annuo (per ogni anno da riscattare), moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti, vigenti alla data di presentazione della domanda.
Tra metodo di calcolo a percentuale ordinario, che resta comunque in vigore, e metodo agevolato vi è chiaramente una differenza sostanziale per cui il secondo metodo potrebbe comportare un notevole risparmio, seppur a costo di un minor accantonamento per il futuro assegno pensionistico.
Nel 2019 il numero di pratiche lavorate a vario titolo per le domande di tipo ordinario aumenta da 27.105 a 46.650, un po’ meno del doppio. A ciò si aggiungono le pratiche generate dalle nuove agevolate, 27.205, un volume simile a quello legato alle ordinarie lavorate nel 2018. Molte delle pratiche generate per le domande riguardano comunicazioni di annullamento, respingimento o semplice trasferimento tra sedi della domanda.