Saipem archivia il primo semestre all’insegna di un calo dei ricavi, sui quali ha pesato, tra l’altro, il protrarsi dell’emergenza Covid, e una riduzione del rosso rispetto allo stesso periodo del 2020. I ricavi ammontano a 3.200 milioni di euro (3.675 milioni di euro nel primo semestre del 2020) e l’ebitda adjusted rileva una perdita di 266 milioni di euro, (utile di 355 milioni di euro nel primo semestre del 2020). Il risultato netto registra una perdita di 779 milioni di euro (perdita di 885 milioni di euro nel primo semestre del 2020).
I risultati operativi riflettono, sottolinea il gruppo, un rallentamento rispetto al primo semestre 2020 in particolare per le attività di ingegneria e costruzioni, principalmente per il protrarsi degli effetti dell’emergenza sanitaria Covid 19 sulle attività operative, con ritardi nell’esecuzione dei progetti e il rinvio delle decisioni di investimento nei settori di interesse; la sospensione delle attività del progetto LNG onshore in Mozambico; i problemi specifici operativi di un progetto eolico offshore nel Mare del Nord. Saipem indica segnali di miglioramento nelle perforazioni con un incremento della domanda e prospettive di pieno utilizzo della flotta.
I nuovi contratti si attestano a 4,4 miliardi di euro nel semestre. Si consolida un portafoglio ordini di circa 26,2 miliardi 2 di euro (circa 78% della porzione E&C non legato al petrolio) a supporto delle performance nel medio-lungo termine. L’ndebitamento finanziario netto post-Ifrs 16 a 1,4 miliardi di euro (circa 1,1 miliardi di euro preIfrs 16), in lieve calo rispetto al primo trimestre, risultato dell’attenta gestione dei cash flow. La liquidità è pari a 2,3 miliardi di euro a seguito dell’emissione obbligazionaria di 500 milioni di euro a 7 anni a tasso fisso collocata con successo a marzo 2021 e grazie alle importanti disponibilità delle società consolidate e delle joint ventures di progetto. Saipem indica, inoltre, la disponibilità della linea revolving inutilizzata da 1 miliardo di euro.
Il risultato netto adjusted riporta una perdita di 656 milioni di euro (perdita di 132 milioni di euro nel primo semestre del 2020). La variazione negativa registrata nel risultato operativo adjusted, 557 milioni di euro, e nella gestione delle partecipazioni, 35 milioni di euro, è ridotta dal miglioramento del saldo della gestione fiscale e finanziaria nonché del risultato di competenza di terzi per un totale di 68 milioni di euro.
Il risultato netto registra una perdita di 779 milioni di euro (perdita di 885 milioni di euro nel primo semestre del 2020) e sconta rispetto al risultato netto adjusted i seguenti special items: accantonamento oneri di circa 75 milioni di euro per una controversia legale relativa ad un progetto già completato, derivanti dall’attività di periodico monitoraggio legale dell’evoluzione del complessivo contenzioso; oneri derivanti dall’emergenza sanitaria per circa 36 milioni di euro. Tale ammontare comprende i costi sostenuti nel semestre direttamente imputabili alla pandemia Covid-19, quali ad esempio i costi per le risorse in stand-by nel caso in cui le attività dei siti operativi e dei mezzi navali siano state bloccate dalle autorità, per l’acquisto di dispositivi e apparecchiature di protezione individuale in aggiunta alle pratiche standard, per la sanificazione delle aree di lavoro, per l’organizzazione di voli charter per il rientro delle persone; oneri da riorganizzazione per 12 milioni di euro.
Il 2021 permane condizionato dall’incertezza conseguente al persistere della pandemia. Nel primo semestre dell’anno, agli effetti sul business dell’emergenza sanitaria si sono aggiunte alcune questioni specifiche di un progetto condizionando la performance operativa. Lo scenario di business per il 2021 rimane inevitabilmente influenzato da tali eventi. Lo sottolinea Saipem il cui outlook per la seconda metà del 2021 vede ricavi tra 4,5 e 5 miliardi di euro; un ebitda adjusted positivo; investimenti tecnici attesi tra 200 e 300 milioni di euro, e indebitamento finanziario netto a fine anno post-IFRS 16 intorno a 1,6 miliardi di euro. Questo scenario, spiega il gruppo, non tiene in considerazione un eventuale ulteriore deterioramento del contesto macroeconomico e di business a seguito, ad esempio, dell’intensificarsi dell’epidemia da Covid– 19.