Se dal 6 agosto ‘è obbligatorio’ l’uso del gran pass per partecipare a determinate attività, è ovvio che negli ultimi giorni sia stato registrata una crescita esponenziale di ‘download’! Una conseguenza rispetto ad una ‘richiesta’ divenuta legge. “Il Green pass è un mezzo essenziale per la gestione di questa fase epidemica diversa, caratterizzata da una alta percentuale di vaccinati nel Paese. E’ uno strumento importante per rendere più sicuri i luoghi dove esso è applicato e limitare le restrizioni”, ha commentato il ministro Speranza intervenendo al Question time al Senato.
Speranza: “Ad oggi scaricati 41,3 milioni di green pass, una svolta digitale per il Paese”
Quindi il ministro ‘ha dato i numeri’: ”Sono incoraggianti, questa mattina alle 7 sono stati scaricati 41,3 milioni di Green pass. Un dato significativo e una svolta digitale per il Paese”. Inoltre, ha spiegato il ministro, “abbiamo rafforzato anche il call center che serve a questi fini e a breve sarà possibile, attraverso il sito la generazione automatica dell’autocode che renderà ancora più semplice la procedure. E’ intenzione del Governo investire su questo strumento per la gestione di questa stagione epidemica”.
Speranza: “Il green pass utilizzato sia nelle Rsa che nei reparti ospedalieri”
Quindi Speranza ha ricordato anche che “In questo momento c’è già una norma vigente che prevede l’utilizzo del Green pass non solo per le Rsa ma anche per l’accesso ai reparti ospedalieri. Sulla vicenda delle Rsa e dei reparti ospedalieri l’articolo 4 del decreto 105, approvato in Consiglio dei ministri giovedì, allarga la disposizioni che già avevo assunto l’8 maggio per le Rsa e che poi il Parlamento, in sede di conversione di un precedente provvedimento, estende anche ai reparti ospedalieri. Presso l’Agenas abbiamo costruito un gruppo di lavoro con le Regioni per monitorare che tutti rispettino questa indicazione. Questo gruppo ha la finalità di monitorare che questo diritto venga esercitato da tutti“.
Speranza: “Ecco perché è importante che si vaccini anche la fascia 12-19 anni…”
Poi il ‘tasto dolente’ ”Anche nella fascia d’età 12-19 anni i numeri della vaccinazioni anti-Covid sono incoraggianti: nonostante questa vaccinazione sia iniziata molto tardi, il 30% delle persone vaccinabili in quella fascia d’età ha avuto la prima dose e il 15% anche la seconda dose. Come noto l’Ema e l’Aifa hanno provveduto ad approvare” i vaccini anti-Covid anche per la fascia d’età tra 12-19, una scelta alla base della quale ci sono due ragioni fondamentali: da una parte questa vaccinazione protegge chi riceve il vaccino, perché anche in questa fascia, purtroppo, ci sono casi di persone che contraggono il virus e ne derivano una situazione di gravità, come il caso della 11enne di Palermo che ha perso la vita. In più chi si vaccina non protegge solo se stesso ma aiuta la protezione di tutti gli altri e una vaccinazione dentro quella fascia generazione potrà favorire la riduzione della circolazione del virus“.
Speranza sulla vaccinazione dei giovanissimi: “Abbiamo fiducia nell’Ema e nell’Aifa”
Infine, Speranza ha posto l’l’accento europeo’ su questa spinosa faccenda spiegando che, rispetto all’approvazione della vaccinazione per i più giovani, “il Governo, come sempre ha fatto in questi mesi così difficili, ritiene che scelte di questa natura debbano avere un fondamento di evidenza scientifica e noi abbiamo fiducia nelle nostre istituzione internazionali, l’Ema da una parte e l’Aifa dall’altra. La nostra comunità scientifica nazionale ha espresso una opinione di favore rispetto a questa vaccinazione, l’ha fatto il nostro Cts, il presidente dell’Iss, il presidente dell’Aifa stessa. Anche la società italiana di pediatria con un’espressione di natura formale ha raccomandato questa vaccinazione“.
Max