Gestire i beni sequestrati e confiscati alle mafie a Roma e nel Lazio, senza svalutarne il valore economico, da oggi diventa più semplice grazie al protocollo firmato da Tribunale di Roma, Comune di Roma, Regione Lazio, Camera di Commercio romana, Unindustria e Abi. L’accordo, siglato nella sala del presidente del Tribunale ordinario Mario Bresciano dai rappresentanti delle parti coinvolte, istituisce un tavolo tecnico della durata di due anni prorogabili, con sede nel complesso di piazzale Clodio. L’Autorità giudiziaria, tra l’altro, s’impegna a favorire lutilizzo immediato, ove possibile, dei beni mobili registrati anche per le esigenze della polizia giudiziaria, per finalità di giustizia, di protezione civile o di tutela ambientale e dei beni immobili a fini istituzionali o sociali. Misura che si accompagna alla riduzione dei tempi di gestione dei sequestri per massimizzarne il valore economico e contenere i costi della gestione attraverso una razionalizzazione delle procedure, e all’intento di perseguire un approccio manageriale nellamministrazione delle imprese. Considerando che le aziende sequestrate normalmente subiscono un rapido processo di deterioramento economica, con conseguenze sui dipendenti, obiettivo del patto è dunque consentire la continuità delle attività delle imprese, costituite in forma societaria ed operanti nel territorio della provincia di Roma, sottoposte a sequestro, e incrementare, se possibile, la redditività degli esercizi, anche per agevolarne la eventuale successiva devoluzione allo Stato liberi da oneri e da pesi.