“Dopo aver visto l’adorato viso di Anna Frank usato allo stadio, non mi stupisco di nulla”. Lo dice la senatrice a vita e testimone della Shoah Liliana Segre a ‘Pagine ebraiche’. I paragoni tra la persecuzione ebraica e le disposizioni sui vaccini sono “follie, gesti in cui il cattivo gusto si incrocia con l’ignoranza: siccome spero di non essere né ignorante né di avere cattivo gusto, non riesco a prendermela più di tanto”.
Per la senatrice a vita è insensato parlare di “dittatura sanitaria” e richiamare le leggi razziste. “Voglio in ogni caso sperare -afferma Segre- che quei manifestanti rappresentino una minoranza. Perché come si fa a non vaccinarsi con una malattia terribile come questa che ha ucciso senza distinzioni?”.
Liliana Segre, che per essersi vaccinata è stata fatta oggetto di attacchi online, si rivolge ai no vax: “Se uno vuole vedere il complottismo ovunque, beh resti a casa. Da solo. Non giri per le strade, non vada nel mondo, non danneggi gli altri. Poi lo so, di solito chi fa quelle scelte non si preoccupa del prossimo”.