La Cina risponde agli addebiti relativi all’attacco informatico ai server di Microsoft Exchange, bolla come “infondate” e irresponsabili” le accuse degli Stati Uniti, definiti “campioni al mondo di attacchi informatici malvagi”, e critica la condivisione delle denunce da parte degli alleati. Il gigante asiatico “respinge fermamente le accuse infondate del governo australiano”, che “ripete a pappagallo la retorica degli Stati Uniti”, si legge in una dichiarazione del portavoce dell’ambasciata cinese in Australia diffusa sul sito web della rappresentanza diplomatica.
Sulla stessa linea il portavoce dell’ambasciata in Nuova Zelanda parla di “accuse assolutamente infondate e irresponsabili” per le quali il gigante asiatico esprime “forte insoddisfazione” e afferma di aver “presentato una protesta solenne al governo neozelandese” perché “tenuto conto della natura virtuale del cyberspazio bisogna avere prove chiare quando si indaga e si identificano incidenti” e “accusare senza prove è diffamazione”.