“La vicenda Rai ha conseguenze enormi per la democrazia italiana, ha idea di cosa sarebbe successo se fosse accaduto a danno del Pd, avremmo avuto i caschi blu dell’Onu”. Lo dice Giorgia Meloni, parlando a Latina, a margine della presentazione del suo libro. Quanto è successo “è un precedente che diventa un punto di non ritorno, sono basita che nessuno dica una parola, noi siamo, secondo i sondaggi, il primo partito italiano, se questo fosse successo in Ungheria, avremmo sentito la von der Leyen, che invece non ha parlato”, dice la leader di Fdi.
Poi sui rapporti con il centrodestra getta acqua sul fuoco: “Stamattina non ero alla conferenza stampa di Milano per il candidato Bernardo, ma c’erano gli altri esponenti dei partito, Fdi non sono solo io”.
“Le ipotesi che circolano, l’idea che si possa rimettere in discussione quanto deciso, a partire dai candidati sindaci del centrodestra è una cosa incomprensibile, spero non ci sia nulla di vero”. Lo dice all’AdnKronos Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, sempre presente ai vertici dell’alleanza, che nelle scorse settimane hanno portato a designare i nomi dei candidati comuni per Roma, con Michetti-Matone e Milano, con Bernardo. Crippa non crede possibile “che si possano rimettere in discussione i nomi dei migliori che abbiamo trovato per un cda della Rai”, dice riferendosi allo strappo tra Fdi e Lega-Fi, dopo il voto in Parlamento per l’elezione del Cda di Viale Mazzini.
“E’ una cosa assurda. Noi – ribadisce – in Calabria, ad esempio, con Occhiuto e Spirlì abbiamo scelto i migliori, non vedo perché tornare indietro su questo, lo stesso a Bologna, non vedo il nesso tra le due cose, non dobbiamo mica scegliere in base a chi viene eletto per la Rai”.
Sul cda Rai poi spiega: “Rossi, sia chiaro, non è stato eletto perché Fratelli d’Italia non aveva i numeri in Parlamento, gli altri due che sono stati scelti, invece, i numeri li avevano, tutto qui”.