“Io alle persone che pensano di non vaccinarsi per beneficiare dell’immunità di gregge mostrerei le immagini delle persone che hanno preso il Covid quando stavano in terapia intensiva, che non riuscivano a respirare con il casco in testa. E dopo gli direi ‘andatevi a vaccinare che è meglio'”. E’ la campagna choc proposta all’Adnkronos Salute dall’epidemiologo Massimo Ciccozzi, docente di Statistica medica ed epidemiologia all’Università Campus BioMedico di Roma.
“Non dico di mostrare i morti, per carità, non voglio – precisa il medico – Ma far vedere chi non riusciva a respirare sì, perché non riuscire a respirare è terribile. Chi si illude di proteggersi con l’immunità di gregge fa un grosso errore”, ammonisce Ciccozzi ricordando che “l’immunità di gregge serve a tutelare le persone che per qualche motivo non si possono proprio vaccinare. Non serve a tutelare le persone sane che si possono vaccinare e non vogliono”.
“Obbligare è sempre una brutta parola, però forse in certi casi come se lavori in ospedale o se sei a contatto con bambini a scuola magari il Governo ci può pensare”, dice riferendosi all’obbligo.
“Obbligare una persona – afferma – è sempre una cosa scomoda, io preferisco che la persona sia bene informata e cosciente di ciò che sta accadendo. Detto questo, noi abbiamo tanti vaccini obbligatori, ma questo sta ai decisori politici. Noi possiamo solo dare i dati ed esprimere un parere scientifico”.
“Io preferirei che le persone intelligentemente capissero che devono vaccinarsi perché se non ci vacciniamo non usciamo da questa situazione. Poi è chiaro che l’escamotage francese ha dato i suoi frutti con 2 milioni di prenotazioni in 2 giorni. Ma io spero che la popolazione italiana, visto che noi siamo molto intelligenti, possa avere una presa di coscienza maggiore e capire autonomamente che si deve vaccinare”, afferma rispondendo ad una domanda sull’ipotesi di adottare provvedimenti relativi al Green Pass come accaduto in Francia.
“Poi se il Governo vorrà adottare questa soluzione per convincere le persone che ancora non si sono convinte, chissà poi per quale motivo – sottolinea – potrebbe essere una piccola spinta così come è successo in Francia. Insomma tutto fa brodo, come si dice. Certo – osserva – noi più che ripetere quotidianamente che dobbiamo vaccinarci, e che anche se ci si contagia non abbiamo più il problema dei sintomi della malattia, non si va in terapia intensiva e non si muore più, non possiamo fare”.