“Non ci sono dati che confermano che le persone rifiutano un posto di lavoro regolare, stagionale, per mantenere il reddito di cittadinanza che è di importo inferiore. Si deve indagare su questo. Io credo piuttosto che spesso non ci sia coerenza tra quanto viene offerto da alcuni imprenditori e quanto poi ci si trova a fare e a ricevere dalle imprese: della serie contratto part-time di 4 ore e poi mi ritrovo a lavorare per 10, sempre con lo stesso stipendio”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Maria Cecilia Guerra, esponente di Leu e sottosegretaria al Mef, sull’allarme lanciato dalle imprese di turismo e ristorazione che parlano di decine di migliaia di posti di lavoro scoperti e rifiutati dai candidati, spesso, a detta delle aziende, per non perdere i sussidi statali.
Secondo Guerra, “quelle di chi parla del reddito di cittadinanza come un ostacolo per trovare lavoratori sono affermazioni prive di dati a supporto”, aggiunge.
Per quei casi in cui i contratti proposti non corrispondono poi alla realtà dei fatti Guerra sottolinea che “non sono l’unica causa dei rifiuti certo, ma io li ho potuti toccare con mano operando all’università con i giovani, a cui spesso vengono offerti”. “Non voglio semplificare ma di certo è una situazione che va affrontata”, sottolinea.
“Già adesso chi riceve il reddito di cittadinanza non lo perde se accetta piccoli lavori temporanei. Ma sulla possibilità di cumulo del reddito di cittadinanza con quello del reddito da lavoro stagionale si può lavorare, il reddito di cittadinanza non deve essere ostativo alla ricerca di un lavoro. E al momento non ci sono dati che confermino che lo sia”, conclude