La frutta secca fa gola alla criminalità. L’ultima di una serie di rapine che da anni colpisce il settore, particolarmente florido nella parte centrale della California, è fruttata ai suoi autori un bottino di 95 tonnellate di pistacchi, ritrovate sabato dagli uomini dello sceriffo della contea di Tulare. La refurtiva, nascosta, veniva riconfezionata per poter essere rivenduta, spiega il Washington Post.
L’industria della produzione e vendita di noci, mandorle, pistacchi e altri è una macchina che fa girare 5,2 miliardi di euro e dà lavoro a 47mila persone nella regione. I furti sono redditizi: lo scorso anno un 23enne ha rubato due camion carichi di pistacchi per un valore di 294mila dollari. I responsabili sono difficilmente rintracciabili: il prodotto è di valore ma non ha numeri di serie che permettano di rintracciarlo e siccome la California produce gran parte della frutta secca consumata nel paese, sulle sue strade è facile incontrare camion che trasportano questi prodotti, difficile identificare quelli che trasportano merce rubata.
Per far fronte alle perdite, alte soprattutto tra il 2014 e il 2017, quando sono andati persi carichi di merce per un valore di 7,6 miliardi di dollari, i produttori si sono però attrezzati, ‘schedando’ gli autisti dei camion, con foto e impronte digitali che escludano sostituzioni di persone.