Anticipare il cambiamento e reagire in modo costruttivo alle difficoltà esterne è stata la chiave per le imprese che hanno saputo crescere e svilupparsi anche nell’ultimo anno caratterizzato dalla pandemia. Il progetto si chiama Sailing, perché intende consentire alle imprese di veleggiare sulle acque della crisi, coscienti dei propri punti di forza ma anche delle debolezze da contrastare, per raggiungere nuove mete. A promuoverlo è stato Fondirigenti, l’unico Fondo interprofessionale italiano a proporre iniziative strategiche, ed è stato sviluppato da Fondazione Torino Wireless, che ha coinvolto 28 imprese, in prevalenza del territorio piemontese, per co-progettare un ‘Modello di trasformazione digitale per la resilienza’, cioè un insieme di buone pratiche con cui gestire il cambiamento e sostenere la capacità di adattamento delle imprese, e il ‘Business Resilience Index’ (Bri) l’indice che rivela cioè la capacità di un’organizzazione di moderare gli effetti dei rischi e dell’incertezza, traendo al contrario vantaggi da nuove opportunità.
Il Bri è un questionario di autovalutazione, che verrà presentato nella sua veste conclusiva in un webinar domani, martedì 22 giugno, alle ore 16 (registrazione alla pagina https://bit.ly/progettoSAILING_22giugno), con la partecipazione del direttore generale di Fondirigenti, Costanza Patti, e del presidente della Fondazione Torino Wireless, Massimiliano Cipolletta. Ne discuteranno Dale Carnegie Italia, The European House – Ambrosetti, il Competence Industry Manufacturing 4.0. Le conclusioni saranno affidate a Laura Morgagni, direttore della Fondazione Torino Wireless.
Nella prima fase del progetto Sailing i manager hanno condiviso i bisogni emersi durante la pandemia e le migliori risposte, nella seconda sono passati, con i laboratori virtuali e il successivo ‘living lab’, alla costruzione collaborativa del Modello di resilienza e del Bri. Hanno così definito una serie di buone pratiche, metodi e strumenti applicabili tanto per le imprese di servizi, che per quelle della produzione, utili nelle diverse aree di ‘resilienza’ individuate dal progetto: Smart working, Smart Leadership, Smart Selling, Open Innovation, Smart Production. La resilienza delle imprese può essere poi autovalutata con il Bri sugli stessi cinque focus tematici e per ognuno l’impresa riceve indicazioni circa il suo posizionamento rispetto al punteggio medio di riferimento, sui gap tecnologici da colmare e sulle competenze da acquisire per reagire al meglio di fronte a situazioni inattese.
“Riteniamo particolarmente importante – ha spiegato Costanza Patti, direttore generale di Fondirigenti – supportare il management nazionale in una fase di ripartenza e di grande trasformazione come quella che stiamo vivendo Il progetto Sailing va proprio in questa direzione e costruisce un modello replicabile, che garantisca alle imprese una migliore capacità di resilienza e di sviluppo futuro”.
“Siamo convinti che le competenze delle persone – ha aggiunto Massimiliano Cipolletta, presidente di Fondazione Torino Wireless – siano al centro del processo di trasformazione digitale delle aziende e che questa sia la chiave per essere capaci di reagire in modo costruttivo al cambiamento. Come Torino Wireless, grazie al nostro ruolo di acceleratore, siamo al fianco delle imprese per facilitare i processi di trasformazione digitale e innovazione e siamo certi che il modello realizzato con il progetto Sailing possa essere di grande valore per supportare i manager e gli imprenditori di tutti i settori”.
Dei cinque focus tematici del questionario sviluppato con le imprese, i punteggi medi più elevati li ha ottenuti lo Smart Working, che si compone di autonomia operativa, comunicazione e collaborazione, proattività, work management. Questo, nella prima somministrazione di domande al campione delle 28 imprese (la seconda è stata sottoposta loro in questi giorni). Tutte le imprese si sono dunque rapidamente adattate a questa modalità di lavoro, che la pandemia ha accelerato. L’Open Innovation, che si articola in strategia e contesto, processi e pratiche, cultura e persone, è invece il focus che ha registrato punteggi medi più bassi (in Italia si fa poca innovazione aperta e, se la si fa, spesso non se ne ha una sufficiente consapevolezza). Anche sul tema della leadership, è emersa una generale volontà di miglioramento verso l’introduzione di stili di leadership ‘visionari’ capaci di anticipare il cambiamento.
Costanza Patti ha sottolineato come il Bri sia in linea con il Piano del governo di ripresa e di resilienza e con i ‘trend topics’ internazionali, ricordando che Fondirigenti ha investito dal 2017 ad oggi oltre 55 milioni euro tra Avvisi e iniziative strategiche sui temi vitali per il futuro del nostro Paese. “Con Sailing – ha commentato ancora il direttore di Fondirigenti – vogliamo far veleggiare le imprese verso il futuro, delineando un modello replicabile di trasformazione digitale che supporti resilienza e sviluppo”. Tra le testimonianza dei partecipanti al progetto Sailing, Concetta Argiri, Txt e-solutions, ha commentato: “Uno dei punti di forza del progetto è stata la contaminazione e il confronto con altre aziende, di diverse dimensioni e settori. Da questo progetto mi porto a casa la consapevolezza di voler aumentare la formazione manageriale, soprattutto sul tema della leadership. Non vedo l’ora di ricevere i risultati del Bri per capire i gap da colmare”.
Mauro Ratti, Eurix, ha detto: “Grazie al progetto Sailing abbiamo testato l’utilizzo di strumenti digitali innovativi, alcuni non erano così conosciuti in azienda, che cercheremo di portare all’interno dell’organizzazione. Il Bri è uno strumento molto strutturato e dettagliato che ci ha consentito di capire a che punto siamo e confrontarci con altri competitor. Le aree tematiche che ci hanno interessati maggiormente sono Smart Leadership e Open Innovation. Grazie a questi approfondimenti abbiamo già messo a fattor comune alcune idee per la revisione del processo organizzativo basato sulla fiducia, quindi maggior autonomia alle persone, maggiore flessibilità, con l’obiettivo di raggiungere maggiori performance” .
“Intendo utilizzare il Bri per capire il posizionamento della mia impresa rispetto al benchmark; inoltre trovo molto interessante la possibilità di utilizzarlo con i nostri fornitori, per capire il livello di resilienza della nostra catena di fornitura”, ha sottolineato Domenico Ducci, Skf. Paola Bovetti, Pattern, ha osservato: “Mi ha colpito il Bri perché tocca in maniera organica e sistematica tanti temi tra quelli che sono stati importanti per costruire la resilienza della nostra azienda. Oltre a dare una visione sistematizzata di quello che poteva essere un sentito del management, ha anche dato degli spunti sui next step e fornito ispirazione, perché non si è mai abbastanza pronti all’inaspettato”.