Seggi aperti in Iran per le elezioni presidenziali. Per decidere il dopo-Rohani sono chiamati alle urne più di 59 milioni di elettori. La Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, ha votato per primo a Teheran in un seggio allestito nella moschea Imam Khomeini, come riporta l’agenzia Mehr. Le operazioni di voto sono iniziate alle 7 ora locale (le 4.30 in Italia).
Ebrahim Raisi – capo della magistratura, ‘campione’ dei conservatori – è considerato il favorito dopo la bocciatura da parte del Consiglio dei Guardiani delle candidature di big come l’ex presidente del Parlamento Ali Larijani e il vice presidente Eshaq Jahangiri e dopo il ritiro dell’unico candidato riformista ammesso Mohsen Mehralizadeh.
Alle presidenziali del 2017 votò il 73% degli iraniani. Gli ultimi sondaggi stimano questa volta un’affluenza di poco superiore al 40%. Oggi gli iraniani votano anche per le amministrative e per scegliere sei nuovi membri dell’Assemblea degli Esperti, l’organo che indica la Guida Suprema, e sei parlamentari.
“Ogni voto conta”. Si è espresso così, secondo la Bbc, l’ayatollah Khamenei. “Andate a votare e scegliete il vostro presidente”, ha aggiunto, ripetendo il suo appello affinché gli iraniani partecipino al processo elettorale, importante per il “futuro” del Paese.
“La ragione per la quale il popolo iraniano è stato ripetutamente invitato a partecipare al voto è che, in primo luogo, è un bene per il popolo e, in secondo luogo, porta grandi vantaggi a livello internazionale per la Repubblica Islamica”, ha detto Khamenei nelle dichiarazioni riportate dall’agenzia Mehr.