E’ tempo di decortica nelle sugherete portoghesi del Gruppo Amorim, la prima azienda al mondo nella produzione di tappi in sughero. Nelle foreste di querce da sughero nel bacino del Mediterraneo, tra maggio e luglio, infatti, la posizione della linfa tra il fusto della pianta e la sua corteccia è ottimale e così, in questo periodo e in queste condizioni, è possibile toglierla agevolmente, con un abile movimento praticabile solo da mani esperte. È per questo che la decortica è l’attività agricola meglio pagata al mondo: sono solo in pochi a possedere e a tramandarsi le competenze e la manualità necessarie. Si tratta di persone che vivono nelle zone della foresta per le quali tale attività diventa preziosa opportunità di lavoro e sostentamento.
La decortica è, quindi, anche un importante contributo che Amorim offre contro la ‘desertificazione sociale’, problema che nell’area mediterranea va ad aggiungersi a quello della desertificazione ambientale, dato che la quercia da sughero è l’unica pianta in grado di sopravvivere in un suolo povero e con poca acqua. Non solo: le sugherete si sviluppano in un’area di 2,2 milioni di ettari e sono in grado di assorbire più di 14 milioni di tonnellate di C02 ogni anno.
Dunque, una sostenibilità, prima che sociale, anche ambientale: le foreste di querce da sughero sono un baluardo per l’avanzata del deserto e la loro tutela e conservazione dipendono totalmente dalla filiera di produzione dei tappi. Per questo il Gruppo Amorim è da sempre in prima fila per la conservazione di quello che è un vero e proprio dono della natura e per uno sviluppo esclusivamente sostenibile dell’attività industriale ad esso correlata.
Il sughero si ricava dall’estrazione della corteccia della quercia, pianta sempreverde e longeva che cresce nelle regioni del Mediterraneo come Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Marocco e Algeria. La quercia da sughero vive mediamente 200 anni e ha una grande capacità di rigenerarsi: fino a 16 volte, nel suo ciclo di vita. Interviene in questa continua rinascita il processo di decortica, estremamente rispettoso dell’ambiente e della pianta, tanto da poter essere paragonato alla tosatura di una pecora. Si tratta di un’operazione, infatti, dalle conseguenze benefiche per la pianta stessa e il suo habitat, secondo un equilibrio ancestrale tra uomo e natura.
Dalla semina alla prima decortica trascorrono 25 anni. Il primo sughero è quindi ‘vergine’ e può essere utilizzato solo per la realizzazione di articoli decorativi e prodotti granulati. Dovranno trascorrere altri 9 anni prima della seconda decortica e ancora altri 9 prima che dalla corteccia si possano realizzare tappi: 43 anni minimo in tutto. È solo allora che il sughero raggiunge una stabilità strutturale tale da garantire le proprietà necessarie all’imbottigliamento. Con un ritmo di una decortica ogni 9 anni la stessa pianta può subire questo processo per oltre 200 anni e poi vivere fino a 300-400 anni.
Durante tutto il processo di produzione dei tappi Amorim utilizza il 100% del sughero, anche i più piccoli granuli vengono rimessi in circolo come importante fonte di energia. Oltre a diffondere una cultura sul valore del sughero e del suo riciclo, ha poi supportato un avanguardistico sistema di irrigazione goccia a goccia, che rende possibile una crescita più veloce delle querce e un rimboschimento più rapido. “Nulla si perde, tutto si valorizza” rappresenta così uno dei pilastri della filosofia aziendale, un fondamento che applica nell’intera filiera e nelle sue attività quotidiane.
E l’uso di un tappo in sughero, per effetto di compensazione, attenua l’impatto ambientale delle filiere in cui è coinvolto. A certificarlo l’analisi sul livello di ritenzione CO2 che Amorim Cork Italia ha fatto realizzare da Ernst & Young e Price Waterhousde Coopers, due gruppi multinazionali indipendenti, su tre tipologie chiave di chiusure, in attesa dei dati di tutte le altre tipologie di tappo: il tappo monopezzo, il tappo micro Neutrocork e il tappo spumante con due rondelle, risultati trattenere rispettivamente 309 grammi, 392 grammi e 562 grammi di CO2. Ad esempio, nell’enologia, l’impronta di carbonio delle bottiglie di vetro, che rilasciano in media tra 300 e 500 g di CO2 durante la produzione a seconda del loro peso, può essere addirittura annullata se per la chiusura si sceglie il sughero. Amorim, tuttavia, ha fatto di più: ha fornito ai clienti che hanno acquistato queste tipologie di tappi nel 2019 un certificato che riporta la quantità di CO2 assorbita dalle chiusure scelte. Un’attestazione che possono utilizzare per il loro bilancio di CO2 e per la loro comunicazione.
I numeri sono importanti, se si considera che nel 2019 Amorim Cork Italia ha venduto un totale di 614 milioni di tappi in sughero di cui 260.518.000 con il calcolo di CO2 certificato. La somma della ritenzione di questi ammonta a 113.785,1 tonnellate di CO2 assorbite, anziché rilasciate nell’ambiente. Se si considera inoltre che, secondo uno studio dell’Università di Stanford dal titolo ‘Temperature impacts on economic growth warrant stringent mitigation policy’, l’organismo Nature Climate Change ha definito che il ‘costo sociale’ (cioè il costo economico verso la collettività) di ogni tonnellata di CO2 emessa in atmosfera vale 220 dollari, il conto del vantaggio che un tappo in sughero Amorim offre all’ambiente è presto fatto. Si tratta di un valore in assoluto molto alto, e comunque molto superiore al valore di 37 dollari per tonnellata di CO2 che gli Usa utilizzano come riferimento per ponderare le proprie strategie di politica energetica ed indirizzare le azioni di mitigazione climatica.
“Per 150 anni, Amorim ha aggiunto valore al sughero. Oggi, più che mai, ne sta arricchendo l’essenza agendo per sottrazione, consentendo grazie alla sua filiera una significativa riduzione nell’ambiente dell’impronta di carbonio. I tappi Amorim hanno raggiunto la più alta classificazione bio possibile nel loro settore, con garanzia certificata da enti esterni che siano fatti con veramente materiali rinnovabili, estratti da querce da sughero che non vengono mai abbattute. Aiutando le cantine e le distillerie a diventare più sostenibili, stanno offrendo il massimo valore possibile a un futuro comune”, spiega Amorim.
Informazioni aggiuntive
Creato datrivelli
Modificato datrivelli
Stato di Workflow Articolo/Pubblicata
In uso da Nessuno