“La ricerca storica in uno Stato democratico e repubblicano non deve e non può essere un affare di polizia”. Lo afferma all’Adnkronos, l’avvocato Francesco Romeo, difensore dell’ex Br Paolo Persichetti, indagato dalla Procura di Roma per associazione sovversiva finalizzata al terrorismo e favoreggiamento, nei cui confronti l’8 giugno scorso è anche scattata una perquisizione nell’ambito di una nuova inchiesta legata al caso Moro. In particolare, sotto i riflettori degli inquirenti, c’è la divulgazione di materiale riservato “acquisito e/o elaborato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sequestro e l’omicidio di Aldo Moro”.
“Persichetti viene accusato del reato di associazione sovversiva, che sarebbe in corso dal 2015 a oggi, è una cosa fuori dal mondo – sottolinea il difensore – un’associazione sovversiva che in questi anni non ha compiuto alcun atto. Si tratta di un’accusa fantasiosa, costruita a tavolino” conclude l’avvocato Romeo che ha presentato ricorso al Riesame contro il sequestro di telefoni cellulari e altro materiale informatico. Un sequestro, afferma, “che riteniamo arbitrario”.