«Quei ragazzi si sono scusati e venerdì sono venuti a trovare Matteo come avevano promesso il giorno prima. Sono venuti a casa nostra in tre, con la mamma di uno di loro che era mortificatissima. Hanno portato un gelatone che ha fatto immensamente felice il mio “gigante buono”. Ha accolto quel dono con un larghissimo sorriso che arrivava soprattutto dai sui grandi occhi blu attraverso i quali parla ed esprime le sue emozioni.” Sono alcune delle parole di Sara Fioramanti, la madre di Matteo il ragazzo che giorno fa ha vissuto un incubo.
Dei bulli si sono avvicinati a bordo di una macchina gli hanno urlato «Obeso!» e poi hanno lanciato delle uova. Ma 48 ore dopo la situazione si capovolge. «Io non sono nessuno per giudicare. Non potrei farlo: mi occupo da anni di inclusione sociale e penso che questa esperienza sia stata utile a questi giovani che così si sono avvicinati al mondo dell’autismo e si sono aperti all’altro. Alcuni hanno detto di volersi impegnare come volontari. Ci ho messo una pietra sopra a quella ragazzata: perché è importante che si sia trasformata in una cosa positiva, in un insegnamento».