Il giudice monocratico del Tribunale di Rieti, Giovanni Riccardo Porro, ha assolto tutti gli imputati nel processo per il crollo del campanile di Accumoli avvenuto in seguito al sisma del 24 agosto 2016 nel quale morì un’intera famiglia. L’ex sindaco della cittadina, Stefano Petrucci, e l’ingegner Matteo Buzzi perché il fatto non costituisce reato, gli architetti Pier Luigi Cappelloni, Angelo Angelucci, Mara Cerroni, l’ingegnere Alessandro Aniballi e il geometra Giuseppe Renzi perché il fatto non sussiste.
“È una vergogna. Ci sono stati quattro morti e sono stati tutti assolti. La legge italiana dice che mio fratello è morto per sé stesso”. Così in aula i parenti delle vittime. “E’ stata una battaglia e ci terremo pronti alle prossime, per noi ci deve essere giustizia. Queste cose non devono succedere, andiamo avanti”, ha detto ai microfoni di Rieti Life la cognata di Andrea Tuccio, morto nella notte del 24 agosto insieme alla sua famiglia, moglie e due figli, nel crollo del campanile sulla sua abitazione.
“Il processo non è stato facile, ha subito la pressione dei media, la questione di vicinanza umana e morale nei confronti di una famiglia completamente sterminata. E’ molto più facile condannare che assolvere e il giudice Porro ha dimostrato grande equilibrio e coraggio. E’ una sentenza giusta perché frutto di un’istruttoria dibattimentale particolarmente equilibrata. Quella povera famiglia alla quale ho confermato la vicinanza morale del sindaco e mia personale è stata sterminata non dalla mano dell’uomo ma da un fenomeno naturale e questo ce lo dice un tribunale della Repubblica”. Così all’Adnkronos l’avvocato Mario Cicchetti, legale dell’ex sindaco di Accumoli Petrucci.