L’International progressive Ms Alliance (Pmsa) – una collaborazione a livello mondiale focalizzata sulla ricerca per le forme progressive di sclerosi multipla (Sm), di cui l’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) con la sua Fondazione (Fism) è tra i fondatori e principali finanziatori – ha assegnato i ‘Research Challenge Awards’ per un investimento complessivo di 1 mln 425mila euro. Su 19 studi innovativi finanziati, 4 sono di ricercatori italiani già finanziati da Fism. I 19 gruppi di ricercatori dei 13 paesi che hanno partecipato alla call globale riceveranno ciascuno un finanziamento fino a 75mila euro per un anno. L’annuncio è stato dato in occasione nella Settimana di informazione sulla sclerosi multipla – in corso fino al 6 giugno – durante il webcast dedicata alla ricerca sulla Sm visibile sui canali del sito e sui social di Aism, promotrice dell’evento.
I 19 ‘Research Challenge Awards’ sono stati selezionati tra i migliori progetti – riferisce una nota – per migliorare la comprensione dei meccanismi che guidano la progressione della malattia, un’area in cui oggi la mancanza di conoscenze adeguate sta ostacolando lo sviluppo di trattamenti. L’obiettivo è identificare nuovi bersagli terapeutici che portino a trattamenti in grado di rallentare o fermare la progressione della disabilità nella sclerosi multipla. I progetti finanziati si concentreranno in diverse aree, compresa l’identificazione di nuovi meccanismi sottostanti alla perdita assonale nella Sm progressiva e ai percorsi molecolari che promuovono la neuroprotezione e la riparazione della mielina. I finanziamenti inizieranno entro la fine dell’anno e i primi risultati sono attesi nel 2022.
Tra i 19 ricercatori spiccano gli italiani Massimiliano Calabrese dell’Università di Verona con il suo studio per rilevare le basi immunologiche della neurodegenerazione e l’attivazione della microglia nei pazienti con Sm in fase iniziale e Francesco Bifari dell’Università di Milano per lo studio sul metabolismo cellulare verso una potenziale nuova terapia per la sclerosi multipla progressiva. Altri due ricercatori sono: Martina Absinta della John Hopkins University (Usa) per il suo studio sui geni di rischio associati all’infiammazione che porta alla progressione della Sm e il Premio miglior poster Fism del 2017 Alessandro Didonna della University of California, San Francisco, per il suo studio su nuovi biomarcatori di neurodegenerazione.
“Sono onorato che il comitato scientifico della Progressive Ms Alliance abbia voluto includermi in questo gruppo di ricercatori che io ritengo, ognuno a suo modo, davvero straordinari. Io e tutto il mio gruppo daremo come sempre il massimo per poter mettere un altro importante tassello nella lotta a questa terribile malattia”, commenta Massimiliano Calabrese del Dipartimento di Neuroscienze biomedicina e movimento, Ao Universitaria di Verona.
“Dal 2014, quando vincemmo il primo bando della Progressive Ms Alliance, stiamo lavorando per identificare e trattare precocemente i pazienti a rischio di una rapida progressione della malattia. Finora abbiamo identificato alcune molecole ‘maligne’ che, ad alte concentrazioni, caratterizzano i pazienti ad alto rischio di una evoluzione sfavorevole della malattia. Ora è il momento di comprendere quali siano i meccanismi immunologici che sottendono alla precoce progressione della disabilità. Questo ci permetterà non solo di individuare precocemente i pazienti più gravi – spiega – ma anche di mettere a punto, per ognuno di loro, l’approccio terapeutico migliore realizzando quindi una vera medicina personalizzata”.
“Ringrazio l’International Progressive MS Alliance per avermi dato la possibilità unica di studiare i meccanismi patogenetici della Sm progressiva da un punto di vista completamente nuovo. Con questo progetto utilizziamo metodologie all’avanguardia nel campo della metabolomica, dello studio del metabolismo energetico e cellulare per caratterizzare e individuare nuovi target farmacologici per il trattamento della Sm progressiva”, dichiara Francesco Bifari del Dipartimento di Biotecnologie mediche e medicina traslazionale dell’Università di Milano. “In particolare – aggiunge – è già ampiamente dimostrato che modulare il metabolismo cellulare è un nuovo modo capace di guarire il fenotipo di malattia sia delle cellule neurali che di quelle immunitarie. Con questo progetto vogliamo capire in che modo si possano affrontare le specifiche alterazioni del metabolismo cellulare che avvengono nella SM progressiva”.
L’Aism con la sua Fondazione Fism – ricorda la nota – è tra i fondatori e promotori della ‘Alleanza internazionale per la Sm progressiva’ e contribuisce a un investimento entro il 2025 di 53 milioni di euro. Da quando è stato lanciato il bando globale sono arrivate candidature da tutto il mondo, selezionate da un panel internazionale di esperti, comprendente anche le persone con Sm. “Un bando che riteniamo importante per la comprensione della Sclerosi multipla progressiva. Nella selezione dei candidati è stata data priorità alle proposte più innovative, alle collaborazioni, all’esplorazione di nuove strade piuttosto che a ipotesi già esistenti. Al momento già un network dell’Alleanza è al lavoro coordinato da ricercatori italiani per studiare molecole che possono aprire nuove prospettive per riparare il danno al sistema nervoso. Ma c’è ancora tanta strada da fare e ancora una volta la ricerca italiana porterà il suo contributo”, dichiara Mario Alberto Battaglia, presidente Fism.
“Questi awards rappresentano un importante passo avanti nella ricerca sulla Sm progressiva e si aggiungono agli altri precedenti investimenti dell’Alleanza. Siamo molto incoraggiati dall’elevata qualità e diversità dei progetti finanziati”, ha affermato Alan Thompson, presidente del comitato scientifico dell’Alleanza. “I risultati positivi di questi studi accelereranno notevolmente lo sviluppo di nuovi trattamenti per le persone con Sm progressiva”.