“Un bel brano di De Gregori dice ‘la storia siamo noi’, ‘nessuno si senta escluso’. Proviamo a leggere così questi settantacinque anni di vita repubblicana: da una prospettiva diversa che ci consente di cogliere i profili di soggetti che spesso sono rimasti nell’ombra, sullo sfondo. E che invece hanno riempito la scena, colmato vuoti, dato senso e tradotto in atti concreti parole come dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà. Parole che altrimenti sarebbero rimaste astratte aspirazioni”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale della Festa della Repubblica, nel 75esimo anniversario.
“Cos’è la Repubblica? Sono i suoi principi fondativi. Le sue istituzioni. Le sue leggi, la sua organizzazione. Certo, è tutto questo. Ma a me sta a cuore, oggi, porre l’accento su ciò che viene prima. Quel che precede il valore e il significato, pur fondamentale, degli ordinamenti. Parlo della vita delle donne e degli uomini di questo nostro Paese. Dei loro valori e dei loro sentimenti. Del loro impegno quotidiano. Della loro laboriosità. Del contributo, grande o piccolo, che ciascuno di loro ha dato a questi settantacinque anni di storia comune. La Repubblica è, prima di tutto, la storia degli italiani e della loro libertà” ha affermato il capo dello Stato.