La sclerosi multipla è una emergenza sociale. Sono 130mila persone in Italia colpite da questa una malattia cronica, imprevedibile e progressivamente invalidante che colpisce il sistema nervoso centrale, e che è la principale causa di disabilità tra i giovani. Colpisce le donne con un rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini. E si registra una diagnosi ogni 3 ore con 3.600 nuovi casi l’anno. Sono alcuni dati presentati nel corso di ‘1000azionioltrelaSm: corresponsabilità, innovazione, sostenibilità verso l’agenda 2025’, webinar organizzato a conclusione della Giornata mondiale della sclerosi multipla e per aprire la Settimana nazionale dedicata alla malattia, promossa dall’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) e della sua Fondazione Fism.
La sclerosi multipla viene diagnosticata tra i 20 e i 40 anni nel pieno dell’età lavorativa. In circa il 3-5% di tutte le persone con sclerosi multipla l’insorgenza della malattia si verifica sotto i 16 anni di età (casi pediatrici). Tra costi diretti e indiretti si stima un costo totale annuo della malattia pari a circa 6 miliardi di euro.
Si tratta, dice Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione Fism, il braccio della ricerca di Aism, di “una malattia per cui la ricerca è in pieno fermento. Solo con la ricerca finanziata da Aism con la sua Fondazione Fism sono stati investiti 40 milioni di euro negli ultimi 5 anni. Sono 117 i gruppi di ricerca attivi e abbiamo progetti in corso per un valore di 16 milioni di euro. Sono 664 le pubblicazioni prodotte sulla malattia negli ultimi 5 anni. E abbiamo garantito una immediata ricerca scientifica su Covid e sclerosi multipla, impatto sulla malattia, terapie e vaccinazioni. Una ricerca italiana sempre fondamentale al progresso delle conoscenze in ogni campo ma soprattutto – conclude – con una ricaduta concreta per la vita e le prospettive delle persone con sclerosi multipla e patologie correlate. Per questo la persona con sclerosi multipla è al centro delle scelte di strategia della ricerca”.