Patrick Zaki, l’attivista e ricercatore egiziano che si trova dall’8 febbraio 2020 in detenzione preventiva fino a data da destinarsi, ha scritto una lettera alla senatrice Liliana Segre dal carcere ringraziandola per il suo amore e sostegno. E’ quanto riferisce la rete dei sostenitori di Zaki spiegando che il ricercatore “ha deciso di tenere con sé” la lettera per Liliana Segre “per dargliela a mano quando tornerà in Italia”.
Intanto, riferiscono sempre i sostenitori di Zaki, “la madre e la fidanzata di Patrick gli hanno fatto visita nella sua struttura di detenzione. Patrick ha dato loro dei succhi di frutta per idratarsi perché conosce i problemi delle visite quando c’è un clima così caldo. Gli ha dato anche questi regali fatti a mano, fatti di sapone, uno è una chiesa per sua madre e l’altro ha inciso il nome della sua ragazza (la foto sotto mostra una delle lettere). Gesti che descrivono accuratamente l’anima amorevole di Patrick”.
Patrick, riferiscono ancora, “è stato informato della data della prossima udienza, ma non ha mostrato alcun interesse, ha detto che ha capito che le sessioni di udienza non contano e non lo faranno uscire. Tuttavia, è ancora forte e resiliente, è positivo e pensa che tornerà ai suoi studi presto. Manda il suo amore, la sua gratitudine e il suo apprezzamento a tutte le sue amiche/i, professoresse/i e alla sua università per il loro continuo sostegno”. Come sempre, commentano i sostenitori di Zaki, “è una visita che ci lascia con il cuore pieno d’amore e la mente piena di domande, sperando che questa udienza sia diversa e possa portarci buone notizie”.