“L’immunità di gregge intesa come immunità della categoria che va dai 16 anni in su è presumibile che si otterrà, ovvero un obiettivo di copertura oltre al livello soglia immaginato in base ai modelli matematici” per avere uno scudo significativo contro il Covid. “Di fatto però il virus rimarrà ancora”. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano. “Sarà necessario procedere anche a una vaccinazione dei più giovani – osserva – Per fortuna le cose sembra siano possibili. Almeno dai 12 anni in poi”, visto che è fresca di approvazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco Ema l’estensione d’uso del vaccino Pfizer per la fascia 12-15, “e vedremo ora gli studi anche per i più piccoli. Per cui ribadisco: l’immunità di gregge è un obiettivo verso cui tendere ed è giusto parlarne, sapendo che però non si arriva all’eliminazione” di Sars-CoV-2 “nella pratica reale con questa tipologia di malattia e di vaccino, ma piuttosto a un contenimento e a una convivenza sempre più civile con il virus”.
Convivenza che “necessiterà presumibilmente di rinforzi e richiami vaccinali nel prossimo futuro”, conclude Pregliasco.