“Sono felice di aver riconquistato la possibilità di poter scegliere se fare o non fare politica. Fino a tre giorni fa questa possibilità mi era negata” dice all’Adnkronos l’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, assolto mercoledì scorso in Appello al processo per la presunta turbativa d’asta su un bando per la gestione delle piscine comunali, accusa che aveva portato al suo arresto nel 2016. Sul suo futuro o meno in politica, dopo la proposta del pentastellato Stefano Buffagni di candidarlo nel collegio di Siena per il Movimento 5 Stelle e il Pd, dice: “Ora mi godo questa libertà, del doman non v’è certezza”.
“Vengo da una cultura politica dove sono abituato che è buona cosa che siano i territori a esprimere i loro rappresentanti. Quindi a mio avviso, al di là della mia disponibilità o meno, francamente mi sembrerebbe molto più sensato se fossero i cittadini di Siena e della provincia, i partiti e chi ha la titolarità della scelta a fare questo tipo di valutazione”.
Le parole di Luigi Di Maio, dice all’Adnkronos, “mi hanno fatto sicuramente piacere. Spero e credo che siano sincere e voglio auspicare che facciano parte di un percorso e di un processo di maturazione dei Cinque Stelle”. In una lettera al Foglio Di Maio ha fatto autocritica degli attacchi del M5S nei confronti di Uggetti. “Dopo aver avuto Nogarin, Pizzarotti, Appendino e Raggi i Cinque Stelle hanno capito che la gestione della cosa pubblica nelle amministrazioni purtroppo espone i sindaci e gli amministratori a una quantità di rischi non correlata e proporzionata a una dimensione di equilibrio”.
“Salvini la sera dell’assoluzione mi ha dato la sua solidarietà e lo ringrazio. Mi aspetterei però anche da parte sua le scuse, perché quando ci fu la campagna elettorale per il sindaco venne a Lodi e in una piazza mimò il gesto delle manette. Non mi sembra un segno di solidarietà e di garantismo. Se ha cambiato idea anche su questo accetto volentieri le scuse”. Lo afferma l’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, assolto mercoledì scorso in Appello al processo per la presunta turbativa d’asta su un bando per la gestione delle piscine comunali, accusa che aveva portato al suo arresto nel 2016. “Scuse non tanto per me, ma perché la politica non si deve fare sul tifo, sugli avvisi di garanzia, sulle ordinanze dei gip e sulle indiscrezioni. La politica deve essere un’altra cosa, deve aiutare i cittadini a vivere meglio”, aggiunge.
“Il caso Uggetti è l’ultimo di una lunga serie” dichiara all’AdnKronos Maurizio Turco, segretario del Partito radicale, commentando la lettera di Luigi Di Maio al Foglio. “Sicuramente è un caso emblematico ma non è il primo. Credo che ci sia un solo un modo di chiedere scusa, ossia riformare la giustizia e visto che non lo fa il Parlamento lo facciamo noi radicali insieme a Matteo Salvini e la Lega”.
“Secondo me il Movimento 5 Stelle e il Pd dovrebbero candidare Simone Uggetti nel collegio di Siena come segnale”. A lanciare la proposta, in un’intervista all’Adnkronos, è il pentastellato Stefano Buffagni. L’ex viceministro dello Sviluppo economico, tra i precursori della linea garantista all’interno del M5S, commenta la lettera di Luigi Di Maio a ‘Il Foglio’, nella quale il titolare della Farnesina ha chiesto scusa per i violenti attacchi rivolti dai 5 Stelle all’ex sindaco di Lodi, arrestato nel 2016 con l’accusa di turbativa d’asta e poi assolto, in appello, con formula piena. E sottolinea come sia arrivato per il M5S il momento di aprire una riflessione sull’approccio ‘giustizialista’ alle vicende legali che vedono coinvolti avversari politici.
“Il Movimento – spiega Buffagni – ha fatto già alcune evoluzioni, ha cambiato posizioni che all’inizio erano molto estreme e poi si sono un po’ moderate. E’ però evidente che la nostra presenza sulla scena politica ha elevato l’asticella dell’onestà e ha posto questo tema al centro del dibattito pubblico: non è che possiamo dimenticarci cosa è successo prima, da Roma alla Regione Lombardia con Formigoni. Quella stagione grazie al M5S è stata superata perché abbiamo elevato l’asticella dell’onestà è aumentato aspettative etiche e morali dei cittadini e di conseguenza degli eletti”. “Dopodiché, bisogna tenere ben separati i poteri dello Stato ed evitare strumentalizzazioni: credo che questo sia un cammino che dobbiamo aprire. Ma questo non significa che però non possiamo avere il giusto diritto di critica. Bene che Uggetti sia stato assolto e ci scusiamo per gli attacchi sproporzionati. Ma non è stato attaccato perché eravamo noi brutti e cattivi: c’era stata un’indagine, con una persona che aveva denunciato pressioni, e un arresto, e non è dipeso certo da noi”, osserva l’ex sottosegretario al Mise.
“Non è mai tardi per chiedere scusa” dice all’Adnkronos la giornalista Gaia Tortora, figlia di Enzo Tortora, vittima perseguitata dalla giustizia. “Quindi ben venga se finisce cosi un periodo che il M5s ha alimentato in modo vergognoso non solo su Uggetti. Ma essere garantisti non è un cappotto che metti e togli a seconda della moda. Se Di Maio vuole indossarlo ben venga, ma attenzione: non è a la carte”. “Forse Di Maio avrebbe dovuto aggiungere altri casi nella lettera a Il Foglio ed il Pd, che il ministro degli Esteri ha tolto d’impaccio sul tema giustizia sempre scomodo e toccato con le pinze dai dem, se c’è dovrebbe battere un colpo. Tanto più che Uggetti si sarebbe aspettato qualcosa anche dal suo partito, mentre non c’è stata una sola parola in questi giorni”.
Secondo Gaia Tortora, le scuse all’ex sindaco di Lodi, arrestato nel 2016 con l’accusa di turbativa d’asta e poi assolto, in appello, con formula piena, fanno riflettere: “Tutto lascia pensare ad una mossa politica”, ed al definirsi di “un’area che fa capo a Conte e Di Maio. E’ molto strano che adesso il ministro degli Esteri si ricordi di chiedere scusa, come che subito dopo Conte definisca virtuoso il suo gesto”.