Il contratto era già pronto, solo da firmare. Un biennale da 2,2 milioni a stagione più bonus. L’intesa sembrava raggiunta quando Lotito e Inzaghi si sono trovati a Villa san Sebastiano, poi poco dopo a Formello, dove si è aggiunto anche Tare. La notte ha portato consiglio a Inzaghi, anzi, lo ha portato lontano da Roma.
Si era quasi convinto a sposare ancora il progetto Lazio mentre l’Inter bussava alla porta. Ha serrato le orecchie, per evitare di essere ammaliato dal richiamo nerazzurro. Perché il sentimento di Inzaghi per la Lazio è vero, profondo. Ma quando la squadra fresca vincitrice del campionato italiano ti corteggia in tutti i modi e ti offre il doppio è difficile dire no.
Non l’ha presa però bene Lotito, che a Calciomercato.com ha commentato così la decisione dell’allenatore: “Sono rimasto deluso sul piano personale. Ha cambiato idea dalla sera alla mattina. Il contratto era pronto, io lo avevo firmato. Lui doveva raggiungere il segretario Calveri per sottoscriverlo a sua volta, e invece non si è mai presentato. Mi ha detto che ci ha dormito sopra e ha maturato questa convinzione”,
Ha aggiunte il presidente: “Siamo stati sette ore insieme, abbiamo trovato l’accordo. Ci siamo anche dati la mano. Mi ha raccontato che non aveva più stimoli, che non sarebbe stato in grado di dare la carica giusta ai calciatori. Quando una persona ti dice così, come fai a pensare di tenerlo? Certo, se me l’avesse detto la sera precedente non avrei fatto preparare l’accordo da firmare”.