La Germania riconosce le atrocità commesse negli anni del colonialismo, nei primi anni del ‘900, contro le popolazioni degli Herero e dei Nama in quella che è oggi la Namibia. Passati più di 100 anni, Berlino riconosce il genocidio promettendo oltre un miliardo di euro per lo sviluppo. “Come gesto per il riconoscimento delle sofferenze enormi inflitte alle vittime, vogliamo sostenere la Namibia e i discendenti delle vittime con un programma significativo di 1,1 miliardi di euro per la ricostruzione e lo sviluppo – ha detto il ministro degli Esteri, Heiko Maas – Sono felice che sia stato possibile raggiungere un accordo con la Namibia su come affrontare insieme il capitolo più buio della nostra storia comune”.
La notizia arriva dopo che rappresentanti dei governi dei due Paesi, con il coinvolgimento degli Herero e dei Nama, hanno raggiunto un accordo su una dichiarazione politica dopo quasi sei anni di negoziati, ma il documento deve essere ancora firmato e in passato non sono mancate contestazioni da parte dei due gruppi etnici con denunce di quella che è stata considerata come una campagna pubblicitaria del governo tedesco. Come parte dell’accordo, il governo tedesco prevede il riconoscimento del genocidio. I numeri dello sterminio parlano, secondo gli storici, di circa 65.000 delle 85.000 persone della comunità Herero uccise e di almeno 10.000 delle 20.000 dei Nama. “Il riconoscimento della colpa e la nostra richiesta di scuse è un passo importante per accettare questi crimini e – ha detto Maas – definire il futuro insieme”.