Joe Biden annuncia di aver chiesto all’intelligence americana di “raddoppiare i propri sforzi per raccogliere e analizzare informazioni che ci possano portare ad una conclusione definitiva ” sull’origine del Covid. E’ quanto si legge in una dichiarazione del presidente diffusa dalla Casa Bianca, in cui si precisa che Biden ha chiesto la consegna “entro 90 giorni di un rapporto” che dovrà indicare anche “ulteriori possibili direzioni di indagine, con domande specifiche per la Cina”. E’ stato chiesto alle agenzie di intelligence di collaborare con i “laboratori nazionali e le altre agenzie” e di tenere “completamente informato il Congresso”, afferma.
Nella dichiarazione Biden rende noto che il mese scorso ha ricevuto un primo rapporto da lui chiesto all’intelligence sulle origini del virus. “Ad oggi l’intelligence community americana si è concentrata su due scenari possibili”, prosegue riferendosi a quello del “contatto umano con animali infetti o all’incidente di laboratorio”.
“Gli Stati Uniti continueranno a lavorare con i partner in tutto il mondo per fare pressioni affinché la Cina partecipi ad un’inchiesta piena e trasparente” sulle origini del Covid, ha affermato ancora Biden nella sua dichiarazione, ribadendo la richiesta degli Stati Uniti per “un’inchiesta internazionale basata sulle prove scientifiche e che fornisca accesso a tutti i dati e le prove rilevanti”.
Ma l’intelligence americana non avrebbe “raggiunto una conclusione definitiva”, prosegue il presidente precisando che “due elementi dell’intelligence community tenderebbero per la prima, ed uno per la seconda”, con la maggioranza però convinta che “non vi siano sufficienti informazioni per valutare che uno scenario sia più probabile degli altri”.
In apertura della sua dichiarazione, Biden avvisa anche del fatto che “il mancato invio di nostri ispettori sul terreno nei primi mesi dell’epidemia comprometterà sempre ogni indagine sull’origine del Covid 19”. E questo proposito ricorda che all’inizio del 2020 lui, allora candidato alla Casa Bianca, chiese che squadre dei Cdc potessero avere accesso in Cina per poter studiare il nuovo coronavirus.