Azimut holding, società italiana leader nel settore del risparmio privato, con un patrimonio complessivo di quasi 70 miliardi di euro, annuncia l’operazione Alicrowd, in partnership strategica con Siamosoci, gestore del portale Mamacrowd, la più importante piattaforma italiana di investimenti in equity crowdfunding. L’obiettivo, con l’allentarsi dell’emergenza sanitaria, è andare in cerca di start up italiane innovative da sostenere e far crescere per trasformarle in player competitivi a livello internazionale.
“Con Alicrowd – afferma Gabriele Blei, ceo di Azimut holding continuiamo il nostro impegno verso le startup e pmi italiane iniziato tanti anni fa. Alicrowd ha una durata di 8 anni e in 1 mese ha concluso la raccolta obiettivo di 25 milioni di euro, godendo dei benefici fiscali per gli investimenti in start up e pmi oltre a tutte le agevolazioni riservate ai pir alternativi”.
“Anche in questo senso – ricorda – abbiamo introdotto una novità avvicinando il venture capital al mondo del crowdfunding. Quindi non solo democratizziamo un prodotto alternativo, ma utilizziamo anche la tecnologia per trovare gli investimenti”.
“Riguardo a quali – continua – siano le start up o le aziende in grado di soddisfare le politica di investimento di Alicrowd, Ali crowd investe in start-up italiane nella fase seed e early stage, quindi con un fatturato compreso tra 100 mila euro e 5 milioni di euro e pmi che rientrano nella cosiddetta tipologia late stage con un fatturato compreso tra 5 milioni di euro e 50 milioni di euro e con meno di 250 dipendenti. In entrambi i casi Alicrowd cercherà aziende che operano su tecnologie, prodotti e/o servizi riferibili ai settori delle tecnologie industriali e delle tecnologie digitali”.
Guardando al futuro e all’interno settore delle start up italiane in un mondo post-Covid 19, il ceo di Azimut holding dichiara che “le startup italiane, come qualsiasi azienda, si sono dovute reinventare per superare il lungo periodo di lockdown. Questo ha permesso di ripensare modelli aziendali, sistemi distributivi e tipologie di prodotto”.
“Quelle startup – sottolinea – già votate al digitale e allo sviluppo di tecnologie innovative hanno resistito meglio di altre e grazie all’innovazione continua e agli investimenti che riusciranno ad attrarre, avranno la possibilità di svilupparsi ulteriormente e permettere a sistemi produttivi e distributivi di riconvertirsi in un mondo che avrà profonde trasformazioni negli anni futuri rispetto al periodo pre-Covid”.