È quanto hanno scoperto gli agenti del Commissariato Trevi, diretto dal dott. Gaetano Todaro, partendo da alcuni servizi antidroga svolti nelle vicinanze di Campo de Fiori. È stato proprio grazie agli sviluppi investigativi di unindagine su alcuni abituali utilizzatori di sostanze stupefacenti, che i poliziotti sono riusciti ad individuare un altro produttore di rilievo nel mercato della capitale.
Questa attività aveva condotto già alcuni mesi fa allindividuazione nel comune di Rocca Priora di una villa-laboratorio completamente adibita a serra, con oltre 500 piante mature ed in fiore. I clienti, abituali frequentatori del centro storico di Roma, rimasti senza fornitori hanno iniziato a rivolgere la loro attenzione ad altri spacciatori. Lindagine ha avuto una svolta quando uno di questi clienti, abilmente pedinato, si è recato in un fondo adibito alla coltivazione di nocciole a Carbognano, paese della provincia di Viterbo, e qui ha intrattenuto per diversi minuti un colloquio con un contadino locale. Ad insospettire i poliziotti, guidati dal dott. Antonino Mendolia che ha condotto le operazioni, che proprio da lì provenisse lo stupefacente è stato un particolare, lelevata temperatura allinterno di una struttura apparentemente adibita a pollaio. Quando, infatti, lo scorso mercoledì, gli agenti sono entrati in azione, dando seguito ad un decreto di perquisizione disposto dalla Procura di Viterbo, hanno scoperto che il pollaio aveva un ingresso nascosto dietro le gabbie utilizzate dalle galline come cova. Allinterno gli agenti hanno trovato una vera e propria serra con tanto di impianto di irrigazione e areazione del locale, oltre a lampade e fertilizzanti, una parte della quale era allestita come laboratorio per il confezionamento dello stupefacente. Rinvenuto inoltre un un bilancino di precisione, materiale per la preparazione delle dosi, una macchina per il sottovuoto ed una videocamera per la sorveglianza. I poliziotti hanno anche scoperto una seconda stanza, abilmente occultata da una fitta coltre di vegetazione e materiale di campagna, utilizzata per lessicazione delle piante di marijuana. Di fronte allevidenza M.R., 55enne contadino viterbese, non ha potuto negare la sua reale attività, facendo rinvenire agli investigatori anche una discreta quantità di stupefacente sotterrata ai piedi di alcuni alberi di nocciole che lui stesso aveva riposto per eludere eventuali controlli. Lattività, svolta con la preziosa collaborazione della squadra mobile di Viterbo, ha infine permesso di denunciare in stato di libertà anche un collaboratore di M.R. Le indagini degli investigatori proseguono ora per individuare i soggetti incaricati di distribuire il prodotto al dettaglio. Altro duro colpo allo smercio di stupefacente destinato al centro storico, che si unisce a quello già scoperto la scorsa estate nella villa immersa nel verde di Rocca Priora, che portò al sequestro di cinquecento piante di marijuana.