“In tempi di crisi economica come questa dovuta alla pandemia, il segnale che arriva dal Governo, in materia di riduzione dei costi fissi che gravano sulle bollette energetiche”, è visto “positivamente” da Aiget, Associazione Italiana di Grossisti di Energia e Trader. Secondo l’Associazione, il provvedimento “può rappresentare una boccata di ossigeno per i consumatori e soprattutto per far ripartire le attività delle pmi, i cui costi in bolletta sono gravati anche da oneri fissi non riconducibili al consumo effettivo di energia. Rilancio dell’economia, ma non solo dato che la riduzione delle voci improprie con conseguente giusto mix tra quanto consumato e bolletta, può essere un volano anche per un maggiore efficientamento dei consumi”.
Tra le voci in bolletta, rileva Aiget, “figurano infatti costi diversi, raggruppati in due categorie: Asos e Arim. La prima comprende oneri di sistemi destinati al sostegno delle energie da fonti rinnovabili e alla cogenerazione. La voce Arim comprende invece oneri di sistema destinati ad una serie di incentivi molto eterogenei: incentivazione della produzione ascrivibile a rifiuti non biodegradabili; messa in sicurezza del nucleare e misure di compensazione territoriale; agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario; sostegno alla ricerca di sistema; bonus elettrico; integrazioni delle imprese elettriche minori e promozione dell’efficienza energetica”.
Aiget chiede “da tempo una riconsiderazione di questi costi e, soprattutto, di quelli che meno hanno a che fare con l’energia: “Le Istituzioni hanno colto il problema e quindi osserviamo con soddisfazione il provvedimento. Tuttavia questo deve essere un punto di partenza per andare definitivamente verso lo spostamento dei costi impropri sulla fiscalità generale, magari attraverso una clausola di salvaguardia, che preveda un tetto massimo oltre il quale questi costi non possono salire”.
“Se pensiamo ad esempio al gas, in bolletta il costo della materia prima è circa un terzo rispetto al totale, gli altri due terzi sono costi fissi. Ebbene partendo da questo principio non possiamo che augurarci che il problema possa essere considerato in modo permanente e strutturale, a prescindere dalla situazione eccezionale in cui versa attualmente il nostro paese”, sottolinea Massimo Bello, Presidente Aiget.
“Vanno, infine, considerati – conclude Bello – altri due aspetti: uno di trasparenza, perché significa comunicare ai contribuenti l’esatta imputazione di costi, attribuendo a specifici provvedimenti gli interventi di politica fiscale; l’altro invece attiene ad effetti indesiderati che può causare una bolletta oversize, visto che i consumi energetici entrano nel paniere di consumo”.