Sono 2.950 su 32mila, pari al 27%, i posti delle classi di concorso nella scuola che rimarranno vacanti ma presumibilmente saranno di più, visto che, ad oggi, sono stati pubblicati meno della metà dei risultati attesi. E sono 2.091 gli insegnanti ritenuti idonei dal concorso straordinario, che però non rientreranno tra i vincitori. Ma il dato più clamoroso riguarda i vincitori della prova: 7.911. Così il concorso straordinario riservato agli insegnanti precari si trasforma in una ‘bufala’, commentano i partecipanti. La situazione sta ormai precipitando e tutta la classe docente è infuriata con una politica sorda nei confronti di chi sogna di praticare l’insegnamento con passione, determinazione e impegno per le generazioni future. E’ quanto commenta il team Legal Consulcesi, specialista nei ricorsi di concorsi e test d’ammissione universitaria, l’indomani della pubblicazione degli esiti.
“E’ alquanto scoraggiante l’ultima azione governativa nei confronti degli insegnanti precari e riguardante il concorso straordinario. Non solo una modalità poco chiara e modificata in extremis, ma anche diverse irregolarità nelle varie sedi: docenti ammassati in violazione del protocollo per le misure di contenimento del Covid-19, pc malfunzionanti, commissari d’esame assenti e una prova troppo difficile da poter essere ben fatta in soli 150 minuti”, continuano da Legal Consulcesi.
“Il concorso inizialmente era stato bandito con il decreto dipartimentale 510 del 23 aprile 2020 e, secondo quanto indicato nell’articolo 13, prevedeva la prova computer based e composta da 80 domande a risposta multipla, a cui rispondere in 80 minuti. Il Ministero dell’Istruzione, con la legge 40 del 6 giugno 2020 e il decreto dipartimentale 783 dell’8 luglio 2020, ha poi modificato la forma della prova prevedendo la somministrazione di domande a risposta aperta, valutabili da un’apposita commissione, con 150 minuti a disposizione. Questo ha suscitato parecchio malcontento tra i docenti, soprattutto alla luce dei risultati appena pubblicati, dai quali emergono innumerevoli bocciature. L’esame scritto consisteva in 5 domande a risposta aperta, diverse a seconda del ruolo, per materia o di sostegno, e 1 domanda di lingua inglese per accertare il livello B2. Punteggio richiesto per l’idoneità: 56/80”, sottolineano da Consulcesi.
“In una prova così pensata, oltre ad essere bistrattati per le modalità di esecuzione del concorso, non ci sono parametri oggettivi di valutazione che possano consentire una giusta selezione”, continuano gli avvocati Consulcesi.
“La rabbia dei docenti è plausibile e, al di là del ragionevole dubbio, pesa il carico sociale per essere una categoria in costante lotta con la precarietà. Uno Stato assente o che addirittura danneggia quella che dovrebbe essere una delle categorie più rispettate del Paese, deve adesso ascoltare il grido della categoria che sarà fatto valere nelle sedi opportune”, spiegano ancora da Consulcesi.
Inoltre, i due concorsi ordinari – uno per infanzia e primaria, l’altro per la secondaria di I e II grado – banditi ad aprile 2020 con più di 400mila domande, sono scomparsi dalla programmazione e lo stesso è successo per la procedura di abilitazione. Questa è stata bandita ad aprile 2020 con domande presentate entro il 15 giugno 2020, poi sparita nel nulla. “Sembra che di docenti in possesso di abilitazione questo Paese non sentisse l’esigenza! -è il commento dei legali Consulcesi- invece, è proprio il contrario. Con l’ultima bufala sono a rischio oltre 9mila posti!”.
“Il concorso straordinario è stato riservato a docenti con esperienza di servizio, maturata esclusivamente in scuole secondarie statali tra l’anno scolastico 2008/09 e il 2019/20. Sono stati richiesti almeno tre anni di servizio, di cui uno specifico per la classe di concorso oggetto della procedura. È stato completamente ignorato lo scorrimento dalle graduatorie e il servizio su messa a disposizione per mancanza di insegnanti nelle graduatorie, escludendo così docenti che, seppure con contratti a termine hanno fatto parte della scuola italiana, anche se – stando ai fatti – non hanno le caratteristiche richieste per diventare docenti a tempo indeterminato e neanche per poter conseguire l’abilitazione, ma possono essere soltanto dei tappa-buchi”, continuano da Consulcesi.
A fronte di questa gestione caotica e delle numerose irregolarità segnalate, Consulcesi continua a mettere a disposizione la consulenza gratuita a tutti gli insegnati che abbiano dubbi rispetto alla regolarità dello svolgimento della prova o in merito agli esiti individuali del concorso. Per richiedere supporto è possibile collegarsi al sito www.ricorsoinsegnanti.it.