“La circolare ministeriale 1972 del 2015 parla chiaro: le teorie sull’identità di genere non rientrano tra le conoscenze sui diritti e i doveri costituzionali dei cittadini da trasmettere agli studenti e sono da considerare pratiche estranee al mondo educativo”. Lo dichiara il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, rispondendo all’Adnkronos rispetto alla richiesta avanzata da parte delle associazioni genitoriali al Mi a rilanciare la nota n. 1972 del 15 settembre 2015 in cui è stabilito ‘che tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere a scuola non rientrano in nessun modo né ideologie gender, né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo…’.
“Nessun ufficio territoriale può derogare e il Ministero vigilerà con grande attenzione – afferma il sottosegretario della Lega – Sulle responsabilità di quanto accaduto nel Lazio sono in corso gli accertamenti del caso da parte degli uffici preposti: sono certo che, qualora fossero riscontrati comportamenti dolosi, verranno presi i provvedimenti opportuni”.
“La sollevazione da parte delle famiglie e del mondo delle associazioni è stata fondamentale per portare alla luce l’errore commesso dall’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio con l’apertura all’ideologia gender”, sottolinea Sasso ricordando che “il provvedimento è stato ritirato anche grazie al grande lavoro di squadra di deputati, senatori, consiglieri regionali e sindaci della Lega, che hanno fatto sentire forte la voce di quell’Italia che rifiuta la strumentalizzazione politica e ideologica di bambini e ragazzi”.
(di Roberta Lanzara)