“Non c’è peggior nemico della causa dell’uguaglianza delle donne che lo meritano di personaggi come Rula Jebreal. Non dimentichiamoci che lei è quella che disse al giornalista e collega Nicola Porro ‘taci tu, uomo bianco’. Chi è razzista, chi è classista?”. E’ l’opinione della giornalista Maria Giovanna Maglie che commenta così all’Adnkronos il rifiuto, accompagnato da roventi polemiche, di Rula Jebreal a partecipare ieri sera alla trasmissione ‘Propaganda Live’ a causa di una lamentata esigua presenza di partecipazioni femminili.
“Le donne in televisione vanno, sono ospiti, oggi sono spesso anche conduttrici. Significa questo che l’informazione è alla pari? No, non ancora, è una battaglia da proseguire e concludere. Ma la piega che ha preso in questi ultimi tempi qualunque battaglia di uguaglianza e di emancipazione è profondamente strumentale”, sottolinea la Maglie. “Che riguardi gli omosessuali, che riguardi la presenza delle donne, il vero tentativo è quello di impedire la libertà di espressione e, se permetti, anche l’invito delle donne che interessano in quella puntata”.
“A questo proposito, ho letto che in nazioni nelle quali è già passata una sciagurata legge come il ddl Zan, ad esempio il Messico, siccome la quota di donne era alta alcuni uomini si sono presentati dicendo che da quella mattina si erano svegliati sentendosi donna, e si sono fatti mettere la quota femminile. Quanto aiuta le donne una cosa del genere?”, incalza la giornalista. Che sulla vicenda di Rula Jebreal osserva poi: “Io non sono spettatrice abituale del programma ‘Propaganda Live’, ma quando l’ho guardato ho sempre visto che di donne ce n’erano tante. Ci sono sempre un sacco di donne e ci sono anche tante giornaliste. Ritengo che Rula Jebreal sia diventata un po’ come certi influencer, che per vendere se stessi e i loro prodotti devono per forza trovare un pretestuoso scandalo”, conclude.