Formule come gli open day del vaccino, durante i quali offrire lo ‘scudo’ anti-Covid con schemi diversi rispetto a quelli seguiti finora in Italia, e con un’attenzione particolare rivolta agli adolescenti. Immagina che “da giugno” il Paese potrebbe entrare in una fase nuova della campagna di immunizzazione anti-Coronavirus Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia del farmaco Ema, oggi consulente del commissario per l’emergenza coronavirus e direttore scientifico del provider di educazione continua in medicina Sanità In-Formazione, gruppo Consulcesi.
“Penso a due strategie parallele”, spiega in un’intervista all’Adnkronos Salute l’esperto, microbiologo ordinario all’università di Roma Tor Vergata: “Mentre la corretta indicazione adesso è quella di procedere ordinatamente per fasce d’età”, guardando al prossimo futuro “si possono immaginare anche degli open day una volta immunizzata la popolazione a rischio, quindi nel momento in cui anche la fascia 60-69 anni sarà stata messa in sicurezza o sarà ben avviata verso quel traguardo”. Se finora dunque la campagna si è svolta fondamentalmente su prenotazione, “da quel momento si potrà pensare a strategie come gli open day”.
Un mese, quello di giugno, indicato da Rasi non a caso. Per allora, infatti, si prevede che vi sarà un vaccino approvato anche per i teenager. Se oggi al di sotto dei 16 anni non ci sono prodotti autorizzati contro Covid-19, nei prossimi mesi potrebbe arrivare un ok europeo a Pfizer/BioNTech anche nei 12-15enni. E l’ex numero uno dell’Ema invita a pianificare adesso: “Un ragionamento assolutamente strategico sarà quello della popolazione pediatrica, su cui sarà bene iniziare a breve una riflessione strategica. I 12-18enni saranno una popolazione chiave”, assicura Rasi.