La poesia dei ricordi passa anche attraverso quei particolari, al momento insignificanti, che poi col tempo assumono invece un ruolo di rilievo. Come non rimpiangere nella fattispecie, la figura del ‘bigliettaio’ a bordo degli autobus?
Appollaiato fra i tralicci d’acciaio, spicciava monetine, non lesinando la scafetta al neonato, o un sorriso benevolo all’anziana che puntualmente confondeva la linea di viaggio.
A parte il senso di sicurezza che incuteva, era soprattutto fondamentale per l’incentivo al senso civico che esercitava, perché pagare il biglietto – allora – era soprattutto un dovere.
Poi i tempi cambiano e, misteriosamente, spesso comportando conseguenze pesanti, così, come accaduto per i portieri nei palazzi, alcune figure si perdono nella notte dei tempi.
Autobus: con l’avvento del Covid la disastrosa scelta di non effettuare più i controlli
Oggi ad esempio, gli autobus sono divenuti terra di nessuno e, paradossalmente, non solo noi, ma anche la stessa azienda di trasporto, paga salatamente certe scelte.
Oltretutto, con l’avvento del coronavirus, anche i controllori hanno abdicato, provocando circa 30 milioni di euro di perdite in un anno per la mole di biglietti invenduti.
Una situazione disastrosa, con da un lato Atac protagonista di mancanze e disservizi, e dall’altra gli utenti dei mezzi, letteralmente ‘abituati’ a viaggiare gratis.
Autobus: un passeggero su due non paga il biglietto, Atac ‘sguinzaglia’ circa 300 controllori
Così, con qualcosa come circa un miliardo e mezzo di euro di debiti, ed un concordato fallimentare già ante-Covid, ora l’azienda di trasporto pubblico di via Prenestina, cerca di correre ai ripari, ripristinando in tutta fretta l’esercito dei controllori.
Una ‘svegliata’ generale, che passa attraverso l’affiancamento, ai circa 1.500 mezzi in servizio quotidianamente, di 99 pullman privati e decine di mezzi, deputati al solo trasporto scolastico.
Dunque, assodato che oggi si accosta all’obliteratrice (quando funziona), un passeggero su due, per la prossima settimana Atac si appresta a ‘sguinzagliare’ nei punti nevralgici della città oltre 250 controllori, chiamati a rimpinguare le casse vuote.
Autobus: è indegno non pagare il biglietto opponendo la scusa dei ritardi e dei disservizi
Purtroppo è innegabile: la condotta di quanti viaggiano quotidianamente a bordo dei mezzi pubblici è improntata al menefreghismo, ed è squallido e pretestuoso aggrapparsi ai disservizi ed alle lacune dell’azienda dei trasporti, per motivare la volontà di non pagare il biglietto. Intanto ce li meritiamo i controllori, poi, al momento opportuno, potremo parlare della gestione Atac…
Max