Nuovo round venerdì prossimo tra la terna commissariale di Alitalia e i sindacati. Sul tavolo ci saranno le due questioni che ‘scottano’, il mancato pagamento degli stipendi di aprile e il rebus sul futuro della nuova Alitalia. La convocazione arriva dopo una lettera che Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl hanno inviato, questa mattina, per chiedere incontro urgente ai commissari Giuseppe Leogrande, Daniele Santosuosso e Gabriele Fava, una volta preso atto con “estremo disappunto, e nonostante le ampie rassicurazioni contenute nelle dichiarazioni del Ministero di riferimento, della mancata erogazione degli emolumenti di aprile”.
“Reputiamo – affermano i sindacati nella missiva – che tale condizione costituisca una gravissima ed inaccettabile mancanza di rispetto per circa undicimila lavoratori e per le loro famiglie, anche alla luce degli impegni assunti da codesta amministrazione e dal Ministro dello Sviluppo Economico On. Giancarlo Giorgetti”. E c’è poi la nebbia ancora fitta sul decollo della nuova Alitalia. “Rileviamo inoltre che, dopo mesi di dannoso e pericoloso stallo nel percorso di start-up e rilancio della newco Alitalia-Ita, sia finalmente intervenuta una chiara indicazione di urgenza e di volontà politica ed industriale, espressa da Ita e dal suo azionista Mef, tramite i suoi vertici, di procedere ad una rapidissima trattativa privata finalizzata alla cessione di tutti gli asset aziendali necessari all’immediato avvio delle operazioni da parte della stessa, nessuno escluso”.
In una situazione di massima allerta, arriva l’impegno assicurato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando “per far si’ che la trattativa su Alitalia vada nel migliore dei modi”. “Dopo dovremo garantire i livelli occupazionali e proteggere chi rischia di perdere il lavoro, anche pensando a percorsi formativi che consentano altre strade”, ha detto. L’auspicio e’ che si riescano “a spuntare le condizioni migliori e che Ita possa partire abbastanza forte in modo da evitare sia ricadute occupazionali sia una marginalità di mercato”.
Se il decollo di Ita è ancora fermo, e nella migliore delle ipotesi il disco verde arriverà a luglio, si fa sempre più agguerrita l’offensiva delle compagnie straniere sul mercato italiano. L’avanzata è cominciata già da mesi e il rischio che la nuova Alitalia perda quote di mercato in favore della concorrenza, soprattutto quella delle low cost, è stato a chiare lettere indicato dall’ad di Ita, Fabio Lazzerini.
Non allenta la morsa Ryanair che ha annunciato oggi il suo operativo estivo da Catania con oltre 200 voli settimanali, 29 rotte, comprese quattro nuove per Napoli (operative tre volte a settimana da aprile), Alghero, Sofia e Varsavia (tutti operativi due volte a settimana da luglio). A marzo l’aviolinea irlandese ha annunciato il più ampio operativo domestico di sempre con il 65% in più di rotte rispetto all’estate scorsa su 28 aeroporti italiani. Non sta ferma Easyjet pronta ad aumentare la capacità operativa da fine maggio a seguito dell’aumento delle prenotazioni registrato a fine febbraio. Il primo aprile ha annunciato che da giugno opererà due nuovi collegamenti da Milano Linate per Palermo e Catania.
Anche Volotea fa rotta sul’Italia. A marzo ha annunciato l’apertura di una base estiva a Olbia, ha presentato un incremento di 15 rotte su Cagliari per l’estate e ha annunciato l’avvio da giugno di voli da Linate a Catania, Lampedusa e Pantelleria. Vueling fa la sua parte operando da aprile 13 rotte da 9 aeroporti italiani, tra cui Roma, Firenze, Catania e Palermo. Come ha spiegato Lazzerini, vista la situazione del mercato in tempo di pandemia, le compagnie potrebbero comunque attuare cancellazioni a ridosso se i livelli della domanda non si rivelassero soddisfacenti. Tuttavia, non basta certo questo a fugare le nubi addensate nel cielo della newco Ita.