“Punire adesso qualcuno per reati commessi quaranta, cinquant’anni fa? Mi sembra patetico, non ha nessun senso: evidentemente non avevano niente di meglio da fare”. E’ il secco commento all’Adnkronos di Massimo Cacciari, che interviene così sulla notizia dell’arresto, in Francia, dei sette ex terroristi degli Anni di Piombo, tra cui i mandanti dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi.
“Non ha più nessun senso punire uno per una cosa che ha commesso 40 50 anni fa -scandisce Cacciari- Non è più quella persona, non è più quel mondo, è pura perdita di tempo”. E sulle parole di Mario Draghi, che ha espresso “soddisfazione” per la cattura sottolineando che “la memoria di questi atti barbarici è ancora viva”, controbatte lapidario: “Non è nient’altro che una vendetta tardiva senza alcun senso. Una cosa diversa è avere memoria di quegli anni e fare un discorso storico come si deve, che forse non è mai stato fatto, di critica e autocritica anche spietata di quegli anni”, conclude il filosofo ed ex sindaco di Venezia.