Solo la metà dei locali, circa 150mila sui 340mila presenti in Italia, riusciranno a riaprire in questa fase. Con il decreto riaperture e il ritorno della zona gialla con regole più soft, bar e i ristoranti che da oggi possono riaprire solo all’aperto si stanno attrezzando, la maggior parte con le caratteristiche pedane, a volte sormontate da tende da sole e sono costi aggiuntivi per gli esercenti che vengono da mesi di chiusura e soffrono la crisi. “C’è un boom delle pedane per allestire gli spazi fuori dai locali e abbiamo calcolato che per 16-20 metri quadrati, in media dai 12 ai posti a sedere, rispettando un metro di distanza, il costo si aggira tra i 1.500 e i 2.000 euro”, segnala il presidente di Fipet Confesercenti Giancarlo Banchieri all’Adnkronos.
Ma oltre alla spesa di gazebo e pedane il “problema è che spesso abbiamo poca superficie all’esterno e dunque magari 15, 20 posti non riescono a compensare gli 80 coperti che magari molti di noi hanno all’interno. Senza considerare che in molte piazze e strade dei centri storici in Italia sono soggetti a vincoli che non consentono neanche queste strutture ma al massimo pochi tavolini con gli ombrelloni” per una questione di decoro urbano. E poi lamenta Banchieri “siamo in balia del tempo e se capita come oggi, qui a Torino che piove, ci si trova ad avere più dipendenti che clienti…”.
In tutto questo sono solo la metà dei locali che possono riaprire con i ‘dehor’, circa 150mila sui 340mila presenti in Italia, e non si può non tenere conto di questo problema, “non ci può dimenticare dei locali che non riaprono: bar ristoranti pub, pizzerie”. Inoltre, c’è da dire che tra quanti riaprono “una gran parte ha uno spazio piccolissimo, soprattutto nelle città sono una minoranza, pochi fortunati, che si possono allargare nelle piazze, magari nei centri urbani minori difficoltà di questo tipo sono superabili”.
Quanto alla occupazione del suolo pubblico gratis fino al 30 giugno “c’è l’impegno del governo di prorogarla sino a fine anno, per soddisfare la nostra richiesta e devo dire che i comuni, tranne rare eccezioni, si stanno prodigando per venirci incontro”. “Il vero problema comunque, – rimarca Banchieri – non è tanto l’allestimento del dehor, visto che alcuni anche per risparmiare mettono pallet di legno, ma è l’esiguità dello spazio (magari 10, 15 posti) e il fatto che la metà dei locali non può riaprire perché non hanno proprio la possibilità di espandersi all’esterno”.