Il Recovery plan punta a rinnovare la sanità italiana. Saranno investiti nella ‘Missione 6 – Salute’ del piano 15,63 miliardi di euro così suddivisi: 7 mld per reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale e 9,63 mln per innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. E’ quanto emerge nell’ultima bozza di Pnrr del Governo. Ai fondi del Pnrr vanno aggiunti 1,71 mld dal React Eu e 2,39 dal Fondo complementare, che porteranno le risorse per la sanità a 19,72 mld, come evidenziato ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
Gli obiettivi del Governo puntano “a potenziare e riorientare il Servizio sanitario nazionale (Ssn) per migliorarne l’efficacia nel rispondere ai bisogni di cura dei cittadini, anche alla luce delle criticità emerse nel corso dell’emergenza pandemica – riporta il documento – In particolare la strategia intende: rafforzare la prevenzione e l’assistenza sul territorio e l’integrazione fra servizi sanitari e sociali; garantire equità di accesso alle cure e nell’erogazione delle prestazioni; ammodernare la dotazione delle strutture del Ssn in termini di qualità del capitale umano e formazione, risorse digitali, strutturali, strumentali e tecnologiche; promuovere la ricerca scientifica in ambito biomedico e sanitario; individuare un centro di eccellenze per le epidemie”.
Il Recovery plan per “il rafforzamento strutturale degli ospedali del Ssn” prevede “l’adozione di un piano specifico di potenziamento dell’offerta ospedaliera tale da garantire: il potenziamento della dotazione di posti letto di terapia intensiva (+3.500 posti letto per garantire lo standard di 0,14 posti letto di terapia intensiva per 1.000 abitanti) e semi-intensiva (+4.225 posti letto); la separazione dei percorsi all’interno del pronto soccorso (l’intervento è previsto su 651 pronto soccorso); l’incremento del numero di mezzi per i trasporti secondari (+84 ambulanze)”, si legge ancora.
Per questo obiettivo si prevede “una spesa complessiva pari a 1,41 miliardi di euro entro il secondo semestre del 2026”, aggiunge il documento.