Semplici da raccogliere e riciclabili al 100%, gli imballaggi in alluminio facilitano il sistema di gestione dei rifiuti e consentono una diminuzione di CO2 immessa nell’atmosfera. E riducono gli sprechi alimentari. Così Cial-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio racconta il ciclo degli imballaggi in alluminio e le virtù green di questo materiale.
Leggero, riutilizzabile al 100% e per infinite volte. Robusto ma duttile, durevole. L’alluminio è utilizzato oggi in svariati ambiti per la produzione di milioni di prodotti e di svariate tipologie di packaging. L’alluminio è a tutti gli effetti un materiale ‘permanente’. Basti pensare, ricorda Cial, che oltre il 75% di quanto ne è stato da sempre prodotto è tutt’ora in circolazione. E questo grazie alla sua capacità di non disperdere mai, anno dopo anno, riciclo dopo riciclo, nessuna delle sue proprietà originali.
Non solo. Meno estrazioni uguale meno CO2: dati alla mano, negli ultimi 20 anni, grazie al progressivo incremento delle attività di riciclo e di riutilizzo, la mancata estrazione di nuovo alluminio ha comportato un risparmio di oltre 6.600.000 tonnellate di CO2.
Facile da raccogliere e facile da recuperare, l’alluminio riduce la formazione di rifiuti a monte.
Un effetto barriera contro gli sprechi alimentari. Formati diversi, pesi e dimensioni differenti: lattine, scatolette, vaschette, bombolette, tappi e tubetti, pirottini per pasticceria. O anche semplici rotoli di fogli sottilissimi: sono gli innumerevoli imballaggi in alluminio che tutti noi utilizziamo ogni giorno per contenere, proteggere e conservare prodotti alimentari e di altra natura. L’alluminio offre, infatti, un’eccellente barriera alla luce, ai batteri, all’aria, all’ossigeno e al vapore.
Quando è utilizzato come packaging di cibo e bevande, si rivela dunque molto utile per la conservazione del prodotto contenuto, minimizzando di conseguenza la produzione di rifiuto organico e contribuendo in maniera importante alla riduzione dello spreco alimentare. E inoltre, in caso di delivery e di takeaway, le ‘classiche’ vaschette in alluminio garantiscono a lungo il mantenimento della temperatura ideale del cibo contenuto.
Innovazione tecnologica: prodotti sempre più leggeri per garantire il risparmio della materia prima utilizzata. Indicativi i dati riportati dal recente studio ‘Imballaggi in alluminio. Trend evolutivo degli ultimi 20 anni’ (Packaging Meeting srl – ottobre 2020) che evidenziano la progressiva evoluzione in chiave ambientale delle imprese consorziate e il loro costante impegno finalizzato, ad esempio, a ridurre lo spessore e di conseguenza il peso, misurabile in grammi, trattandosi di un materiale per natura molto leggero, del packaging in alluminio prodotto. Sommando i risultati ottenuti per le varie tipologie di imballaggi in alluminio analizzate, si arriva a un risparmio totale nel corso degli ultimi 20 anni di circa 107 t/000, con una media annua pari a 5,35 t/000 risparmiate. Ciò ha consentito di ridurre tanti costi di produzione e ha contribuito a un notevole risparmio energetico.-
In materia di ‘economia circolare’, la Commissione Europea ha approvato una serie di misure che puntano alla massimizzazione del riciclo degli imballaggi, qualsiasi sia il materiale di origine. Nello specifico, per gli imballaggi in alluminio, l’obiettivo è il riciclo del 50% entro il 2025 e del 60% entro il 2030. Traguardi già raggiunti e superati in Italia. Il nostro Paese è infatti terzo al mondo, assieme alla Germania e dopo Stati Uniti e Giappone, per quantità di materiale riciclato: oltre il 70% dell’immesso sul mercato.