Un “grande giorno per molti di noi”. Così Boris Johnson commenta l’allentamento delle misure restrittive iniziato oggi in Inghilterra, in base alla roadmap tracciata dal governo nelle scorse settimane. “Più di ogni altra cosa, so quanto avrà significato per milioni di persone poter stare insieme a qualcun altro in giardino per una tazza di tè”, ha detto il premier britannico, in riferimento alla possibilità, da oggi, di incontrare persone all’aperto, sebbene con limiti al numero consentito.
Ma anche se ieri ha visto il numero più basso di nuovi contagi e decessi degli ultimi sei mesi, ha detto Johnson parlando alla stampa nella nuova Briefing Room di Downing Street, “è inevitabile che mentre procediamo su questa roadmap ci saranno più infezioni, ricoveri e morti”.
Per questo, ha detto il premier ricordando gli oltre 30 milioni di adulti che hanno ricevuto la prima dose del vaccino, “dobbiamo continuare a costruire senza sosta la nostra immunizzazione” ed è “più necessario che mai proteggere i più vulnerabili”.
Se si continuerà a seguire le regole e la campagna vaccinale proseguirà con l'”efficacia che finora sembra avere” è escluso un nuovo lockdown, ha assicurato Johnson. “Non vedo nulla nei dati che possa farci deviare dalla roadmap”, ha detto il premier, invitando però alla cautela e sottolineando di essere pronto a fare “tutto il necessario” per proteggere la salute dei britannici.
Sul fronte dei vaccini il Regno Unito sta “rafforzando le proprie capacità produttive a lungo termine”, ha spiegato Johnson, annunciando in conferenza stampa a Downing Street che Novavax produrrà un vaccino in un impianto nel nordest dell’Inghilterra e lo stesso farà GlaxoSmithKline. Si tratterà, ha detto Johnson, di una produzione tra “i 50 e i 60 milioni di dosi”.
Il governo britannico va avanti con suo programma per “offrire il vaccino a tutti gli adulti entro la fine di luglio”, ha sottolineato il premier. Ricordando che sono già stati vaccinati con la prima dose del vaccino oltre 30 milioni di adulti, il premier ha affermato che “ora vogliamo rafforzare quella protezione con una seconda dose”. Per questo, “per molte persone aprile sarà il “mese della seconda dose'”, ha sottolineato Johnson, invitando i britannici a prenotare l’appuntamento per la vaccinazione, quando verrà il loro turno.