Contro Covid-19 non solo vaccinazioni, distanziamento, dispositivi di protezione individuali e lockdown, ma anche ‘prevenzione proattiva’, benessere psicofisico e semplici pratiche igieniche. Questo, in sintesi, il messaggio contenuto nel ‘manifesto’ messo a punto dalle principali associazioni di medicina complementare che, di fronte alla situazione drammatica in cui versa il Paese a causa della pandemia, “hanno sentito l’esigenza di offrire il proprio contributo per migliorare il benessere della popolazione, in base alle conoscenze e pratiche che sono patrimonio di queste medicine”, riferisce una nota.
“Per combattere efficacemente l’epidemia, è indispensabile affiancare alle pratiche preventive in atto la divulgazione su vasta scala di metodi di prevenzione proattiva e di educazione alla salute come l’alimentazione, l’uso di integratori naturali in grado di rafforzare le difese immunitarie e migliorare lo stato di salute, nonché l’indicazione di semplici pratiche igieniche come il lavaggio delle fosse nasali”, spiega il portavoce Francesco Macrì, medico specialista in pediatria, vicepresidente della Società italiana di omeopatia e medicina integrata (Siomi), e docente di omeopatia presso la stessa Società. “Questi metodi – sostiene – hanno dimostrato effetti positivi in numerosi studi scientifici. D’altro canto – osserva Macrì – è noto che le persone che seguono uno stile di vita sano tendono a soffrire meno di malattie (come diabete, patologie cardiovascolari) che oggi sappiamo essere comorbidità a rischio frequente per la Sars-CoV-2).
Il ‘manifesto’ – riferisce la nota – esordisce con l’enunciazione dell’Organizzazione mondiale della sanità nel Piano per il periodo 2014-2023, che invita a “sviluppare soluzioni che, in una prospettiva più ampia, contribuiscano a migliorare la salute e a favorire l’autonomia del paziente”. E specifica: “I due sistemi, medicina tradizionale e medicina occidentale, non devono necessariamente confliggere. Nel contesto delle cure sanitarie primarie possono fondersi in una benefica armonia, sia utilizzando le migliori peculiarità di ciascuno sia compensando i rispettivi punti di debolezza”.
Il ‘manifesto’ dunque presenta quindi le indicazioni basilari per la prevenzione proattiva, detta anche empowerment. “Nella prevenzione proattiva le persone diventano protagoniste: prendono in carico la propria salute e mettono in atto comportamenti virtuosi”, spiega ancora Macrì. “Diversamente dalla prevenzione ‘passiva’, che comporta il fatto di ‘subire’ decisioni altrui spesso vissute con insofferenza e disobbedienza, la prevenzione proattiva è volontaria e sorretta dalla fiducia di fare qualcosa per sé. Gesti concreti che hanno anche grande valore positivo sul piano emotivo. Non dimentichiamo che il risvolto psicologico della pandemia è grave quanto quello sanitario”.
Sul fronte delle cure il ‘manifesto’ sottolinea (attraverso interventi di medici di medicina omeopatica, medicina di regolazione, fitoterapia e medicina ayurvedica) l’importanza di una medicina della persona. E’ noto che la malattia da Sars-coV-2 si presenta con una variabilità di sintomi che si possono spiegare con le differenze individuali di risposta al virus. “La cura personalizzata o ‘di terreno’, tipica del metodo omeopatico, offre grandi vantaggi: in particolare, si potrebbe intervenire nelle prime due fasi della malattia (incubazione e primi sintomi), periodo in cui non è prevista nessuna terapia dalla medicina convenzionale. In queste fasi invece potrebbe essere proponibile una terapia con medicinali omeopatici, scelti sulla base delle caratteristiche biotipologiche del singolo soggetto, allo scopo di migliorarne la reattività individuale”.
I primi risultati in questo senso, ottenuti in via aneddotica dai medici che praticano terapie complementari, sono molto incoraggianti, riferisce la nota. Va citata anche a questo proposito l’iniziativa a livello europeo del Ech (European Committee of Homeopathy) denominata Clificol, che è consistita nell’allestire una piattaforma impostata per inserire casistiche di pazienti affetti da Covid-19 e raccolte da medici di tutta Europa, esperti in omeopatia, nella loro attività professionale. Le associazioni si impegnano a diffondere il ‘manifesto’ presso i propri iscritti, in modo che tutti i membri abbiano la possibilità di seguire questi suggerimenti, parallelamente alle Linee guida indicate dal ministero della Salute per la Covid-19. Nell’ottica di implementare la medicina di territorio ed evitare il ricorso a ospedali già in grave difficoltà, le associazioni – conclude la nota – si augurano che queste proposte vengano prese in considerazione.