Discussi nella mattinata a Mosca – nel corso della videoconferenza internazionale sull’evoluzione della pandemia – gli argomenti “Sputnik V in Europa: prospettive per la produzione e l’applicazione del vaccino russo”
Raffaele Panico
La distribuzione del farmaco russo contro il COVID-19 all’estero, le prospettive per la produzione dello Sputnik V in Italia, la situazione epidemiologica nel Paese e le esigenze del sistema sanitario italiano nella vaccinazione di massa della popolazione, nonché la probabilità dell’introduzione dei passaporti per le vaccinazioni nell’Unione europea sono stati i temi trattati. All’incontro erano presenti il direttore del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) Vladimir Primak, i copresidenti del Forum di dialogo russo-italiano Ernesto Ferlenghi e Vladimir Dmitriev, Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Federazione Russa alla Repubblica Italiana e alla Repubblica di San Marino Sergey Razov, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario d’Italia presso la Federazione Russa Pasquale Terracciano, Nina Kandelaki, Director of Healthcare presso RDIF, Head of Clinical Development presso RDIF Arsen Kubataev, Senior Researcher presso N.N.N.F. Gamalei Daria Egorova, direttrice dell’Istituto nazionale di malattie infettive intitolato a V.I. Lazzaro Spallanzani Francesco Vaya, Capo Specialista in Malattie Infettive presso la Clinica Luigi Sacco di Milano, Professore presso la Facoltà di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco (Università degli Studi di Milano) Massimo Galli, Presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, Ministro del Lazio Regione per la Salute Alessio D’Amato, Direttore Generale Associazione Imprese Europee Tadzio Schilling, Responsabile International Business Development presso Humanitas Gianluca Mondovi, Responsabile Comitato Prevenzione Malattie Associazione Farmaceutica Italiana Marcello Cattani, Presidente Associazione Nazionale Operatori Logistici Prodotti Farmaceutici Assoram Pierluigi Petrone.
Il vaccino contro il coronavirus russo Sputnik V è stato registrato l’11 agosto 2020. A marzo 2021, il vaccino Sputnik V è stato approvato in 55 paesi del mondo.
L‘ambasciatore russo a Roma, Sergei Razov, intervenendo alla tavola rotonda sul vaccino ha detto: “Confidiamo in una rapida conclusione delle valutazioni dell’Ema” sul vaccino russo Sputnik V, “senza politicizzazioni e senza un’eccessiva burocrazia” e ha citato le parole già pronunciate dal presidente Vladimir Putin che ha sottolineato “l’importanza degli sforzi e dello sviluppo della cooperazione internazionale” nella lotta contro la pandemia Covid “e questo è molto attuale nel contesto della sinergia tra Italia e Russia“.
Mosca – ha ribadito l’ambasciatore russo – “è aperta a ogni forma di collaborazione” con l’Italia sul vaccino russo Sputnik V, la cui “efficacia è stata riconosciuta a livello mondiale” […] “noi non imponiamo niente” e la Federazione “è pronta a qualunque cosa sia necessaria, a fornire il vaccino, ad organizzare la produzione in territorio italiano, a sviluppare ricerche“. E come Federazione russa “non imponiamo niente a nessuno”.
“All’ambasciata (Russa; ndr) arrivano richieste dalle regioni, da enti, da società per l’acquisto del vaccino o per offrire la produzione in Italia. La nostra posizione è assolutamente trasparente, siamo aperti a tutte le forme di collaborazione reciprocamente accettabili, comprendendo che le richieste devono essere indirizzate attraverso canali governativi ufficiali, non vogliamo introdurre elementi di dissonanza tra le autorità regionali e quelle nazionali“. L’ambasciatore Razov ha poi confermato che la Russia “è particolarmente interessata ai contatti tra l’Istituto Gamaleya“, che ha sviluppato Sputnik V, e l’Istituto Spallanzani di Roma, “contiamo di firmare a breve un memorandum tra i due Istituti”.
Intervenendo alla tavola rotonda l‘ambasciatore italiano a Mosca, Pasquale Terracciano ha detto: “È fondamentale, nell’interesse di tutti, che queste procedure di verifica sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino russo Sputnik non siano condizionate da fattori politici, ma siano basate unicamente su valutazioni scientifiche”, valutazioni che la collaborazione tra l’Istituto russo Gamaleya e l’Istituto Spallanzani di Roma “potranno favorire“.