Fonte Nuova, falsi poliziotti fermano auto e rapinano coppia. A Fonte Nuova si rivede in azione la banda dei “finti agenti”, che lo scorso 18 gennaio sequestrò e rapinò una famiglia in una villa nelle campagne di Fara Sabina, in località Stallone. E che qualche mese prima aveva seminato il panico tra Toscana e Umbria, con colpi messi a segno sia all’interno di abitazioni, sia in occasioni “volanti”, che hanno visto malcapitati passanti derubati addirittura all’interno delle loro autovetture, in falsi posti di blocco.
Tre finti poliziotti, con tanto di pettorine, cappelli e “auto civetta” munita di lampeggiante blu, hanno fermato e derubato una coppia che viaggiava lungo la strada Palombarese. I falsi agenti hanno estratto una pistola – anche il possesso di armi vere ricorre in tutti i colpi messi a segno dalla banda – e, minacciando i due automobilisti, li hanno derubati. Sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione, che si sono immediatamente messi sulle tracce dei rapinatori, dileguatisi subito dopo aver messo a segno la rapina .Poche ore prima, nel quartiere romano di Boccea, altri finti agenti – i collegamenti tra i colpi e le rapine al momento resta nel novero delle ipotesi, motivo per cui bisogna trattare, ad oggi, i casi come isolati tra loro, pur avendo dinamica pressoché identica – avevano messo a segno un colpo in tutto e per tutto identico a quello compiuto lo scorso 18 gennaio nelle campagne di Fara Sabina. Sempre tre persone, qualificatesi come agenti di polizia – anche qui con pettorine e segni distintivi del corpo – hanno citofonato in una villetta con la scusa di un presunto controllo da effettuare all’interno dell’abitazione. Una volta entrati, però, i malviventi hanno sfoderato le pistole e tenuto sotto sequestro gli inquilini dell’immobile – tre persone in tutto, separate in stanze diverse – minacciandoli e prelevando oro e gioielli. Una volta arraffato quanto possibile, i banditi sono spariti nel nulla. Era andata così anche a Passo Corese, dove i banditi, in quel caso, si erano presentati come falsi agenti della guardia di finanza, operando poi nello stesso modo. Più di una semplice coincidenza.