‘Teoricamente’, in virtù degli 11 milioni e 176 mila telespettatori – pari al 46.4% di share – che ne hanno ‘accompagnato la prima parte (lo scorso anno sono stati di più), tutto sommato l’avvio del Sanremo 2021 non ha tradito le aspettative.
Poi, strada facendo, con la noia a prendere il sopravvento, nella seconda parte c’è stato un notevole crollo, come testimonia l’evidente calo a 4 milioni e 212 mila (47.8% di share). Intendiamoci, per essere una seconda serata è un successo, ma se ci riferiamo a Sanremo non è invece incoraggiante.
Sanremo 2021: un cast che non ha ‘catturato’ le attenzioni degli italiani a casa
Eppure, come abbiamo ripetuto in questi giorni, questa edizione minata dal Covid, ha dalla sua un vantaggio non indifferente: con il coprifuoco gli italiani sono tutti in casa, rappresentando così una facile occasione di ‘partecipazione’. Allora cosa ha funzionato e cosa no?
Beh, chi mastica di musica e si è posto davanti allo show senza pregiudizi, non può non esser rimasto deluso dalla qualità delle canzoni in gara. Tralasciando al momento le ‘Nuove Proposte’, a dir poco disastrose (se questo è il futuro…), questa prima serata non ha portato nulla di nuovo ed interessante tanto è che passati i titoli di coda, sono rimaste soltanto le esibizioni della grandissima Loredana Bertè, e quella di Achille Lauro, ancora una volta in prima piano per la sua colta e spettacolare performance.
Sanremo 2021: il coraggio e la grinta dei Maneskin, la delusione Madame e la noia Michelin-Fedez
Entrando invece nel merito della gara, non c’è stata nessuna novità: niente di più di quello che ci si poteva aspettare dal cast selezionato. E questo denota anche l’approssimazione di una giuria di selezionatori ogni anno peggiore.
Probabilmente i più coraggiosi e veramente ‘alternativi’ (considerata soprattutto la giovane età), sono stati i Maneskin, anche se il loro brano difetta di ‘orecchiabilità’.
Per il resto quanto di più scontato e mediocre, come Max Gazzè ‘a fare’ Gazzè, così come Renga.
Grande delusione poi per la melensa Madame che, in funzione dei suoi numerosi ‘follower’, arrivava sul palco dell’Ariston preceduta da un ‘battage promozionale’ degno di Lady Gaga.
Male anche la coppia ‘social’ Francesca Michielin – Fedez, assolutamente in antitesi e soporiferi.
Ad ogni modo questo il verdetto seguito alla votazione ‘demoscopica’ per i primi 13 Big in gara: 1) Annalisa; 2) Noemi; 3) Fasma; 4) Francesca Michielin – Fedez; 5) Francesco Renga; 6) Arisa; 7) Maneskin; 8) Max Gazzè; 9) Colapesce – Diramino; 10) Coma Cosa; 11) Madame; 12) Ghemon; 13) Aiello.
Sanremo 2021: le Nuove Proposte stavolta non propongono nulla di nuovo
Dicevamo le Nuove Proposte. Purtroppo i primi 4 giovani non hanno portato quella ventata di aria nuova che ci si aspettava, proponendo brani poco incisivi, e comunque messi su (arrangiamenti e testi), abbastanza superficialmente. Così, scegliendo il ‘male minore’, ieri sono stati designati ad andare in finale Folcast e Gaudiano.
Confidiamo ovviamente sui quattro in lizza questa sera.
Certo, se un tempo dietro l’acronimo ‘Indy’ si celava la voglia e la passione degli ‘indipendenti’, al momento abbiamo colto soltanto il termine ‘Indi..fendibili’!
Sanremo 2021: ‘favoriti’ dall’assenza del pubblico Matilde ed Ibra. Immenso Fiorello
Insomma ‘buona la prima’ ma solo perché senza il ‘ritorno’ dell’emozione in sala, l’atmosfera ne risente in maniera impressionante, ed è un’attenuante non da poco.
Per il resto sempre 10 e lode a Fiorello, per il secondo anno chiamato a portare sulle spalle ‘la croce’, a vantaggio di un Amadeus che ieri sembrava addirittura terrorizzato.
Se per il Festival il teatro vuoto ha rappresentato un grave handicap, ha invece ‘aiutato’ la co-conduttrice Matilda de Angelis la quale, senza l’influenza dettata dalle reazioni del pubblico, è andata liscia, riproponendo a perfezione la ‘lezioncina’ scrittale dagli autori. I complimenti si sono ovviamente sperticati, visto che a giorni arriverà su Raiuno con ‘Leonardo’, e dunque giocava ‘in casa’.
Tutto sommato, per chi conosce il personaggio, abbastanza a suo agio anche ‘Ibra’ il quale, non essendo un artista avulso alle telecamere, altro non ha potuto fare che recitare se stesso, delegando ritmo e ironia alla ‘spalla’ di turno.
Max