Prudenza, tempestività e unità nella comunicazione istituzionale: dovrebbe essere questa la linea dettata dal nuovo governo Draghi per combattere la pandemia, cambiare rotta rispetto al precedente esecutivo e dare maggiori sicurezze ai cittadini in questa estenuante sfida. Come prevedibile, però, i consigli sono ampiamente disattesi. L’unità nazionale, invocata da più parti, regge nei tavoli di confronto, ma viene puntualmente elusa alla sola vista dei cronisti parlamentari.
Oggi è toccato a Matteo Salvini. “Mi rifiuto di pensare – ha detto il leader della Lega all’ingresso del Senato – ad altre settimane e di mesi di chiusura e paura”. “Se ci sono situazioni locali a rischio – ha proseguito – si intervenga a livello locale”. Parola d’ordine “buonsenso”: “Parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa non mi sembra rispettoso nei confronti degli italiani”. Solo ieri Roberto Speranza, ministro della Salute, ha riferito al Senato che non ci sono le condizioni per allentare le misure (qui il nuovo Dpcm fino al 6 aprile).
A difesa dall’ala rigorista è sceso in campo il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: “Vedo che, sulla pandemia – ha scritto su Facebook – Salvini purtroppo continua a sbagliare e rischia di portare fuori strada l’Italia. Prima sono state le mascherine, che erano inutili, ora, cavalcando la stanchezza di tutti, si attaccano le regole per la Pasqua. Quello che è irrispettoso per gli italiani e gli imprenditori è mettere a rischio le loro vite e prolungare all’infinito la pandemia e quindi la possibilità di avere la ripresa economica. Buonsenso e coerenza è avere una linea indicata dal Governo e rispettarla. Così si sta in una maggioranza e si danno certezze alle persone. I problemi si risolvono, non si cavalcano”.