Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS Governo Draghi: incontro col M5s che pretende anche rassicurazioni, e poi deciderà...

Governo Draghi: incontro col M5s che pretende anche rassicurazioni, e poi deciderà via web

In questi stessi istanti, mentre ne stiamo parlando, la delegazione del M5S è a colloquio con il premier incaricato. Tuttavia, poco prima che la rappresentanza pentastellata entrasse, attraverso Facebook il M5s ha reso noto quelle che saranno le richieste da porre a Draghi:

“Ascolteremo Draghi con attenzione e senza pregiudizi, cercando di raccogliere ogni elemento utile per formarci un’opinione chiara e consapevole, basata su cose concrete, che ci consenta di comprendere se davvero il MoVimento può prendere parte in modo incisivo a un nuovo governo”. Attacca il comunicato.

M5s: intanto, Draghi deve loro tutta una serie di ‘rassicurazioni’

Dunque, prosegue la nota, ”Al presidente Draghi, oltre ad esporre ulteriori temi che riteniamo essenziali per il bene del Paese, chiederemo quali sono gli interventi che intende mettere in campo, quali sono i settori prioritari che vuole sostenere, a partire da dove intende intervenire, come e con quali obiettivi. Gli chiederemo anche se ha definito il perimetro politico e tematico entro il quale intende formare una nuova maggioranza“.

M5s: poi da domani, ‘con calma’, l’ultima parla spetterà alla piattaforma

Quindi, visto che tanto non c’è nessuna fretta (il Paese può aspettare), “una volta raccolti tutti gli elementi utili il MoVimento 5 Stelle, come ha sempre fatto anche per la formazione dei governi precedenti, darà la parola ai propri iscritti, che avranno l’ultima parola. Il voto sarà aperto per 24 ore a partire dalle ore 13 di domani, mercoledì 10 febbraio”.

M5s: purtroppo, in attesa delle elezioni, la musica sarà sempre la stessa

Infine, “Questa sera, dopo le consultazioni, saremo in grado di fornire ulteriori informazioni in modo che ciascuno possa formare la propria opinione concretamente e consapevolmente“.

Insomma, come se non bastassero i guai che in due anni hanno comportato al Paese, così come dovrebbero fare ‘tutti’ i partiti del Paese, anziché ‘chiedere scusa’ e rimettersi alla volontà ed alla costruttivi del premier incaricato, anche i pentastellati pongono le loro condizioni che, qualora pure venissero accettate, andranno poi discusse sul web dove, per l’ennesima volta, una manciata di ‘utenti-elettori’ decideranno, andando così ad influenzare in qualche modo la scena politica italiana. Decisamente troppo. E la cosa maggiormente sconfortante è che nonostante tutto ciò continuino anche a poter contare su degli ‘alleati’!

M5s: un fiume di ‘pretese’ più che di richieste, da portare al vaglio del web…

Ma questo è purtroppo il trend fino a quando non si tornerà alle urne, che restituiranno finalmente al M5s il giusto bagno di umiltà. Premesso il ventaglio delle richieste, che per il 60% sono comuni a tutti gli altri schieramenti, irrita il tono a monte, come sempre quello della ‘pretesa’ e, già in occasione del primo incontro con il Professore, la delegazione uscendo scrisse: “abbiamo rappresentato al presidente incaricato quali siano i valori su cui crediamo debba essere fondato il nuovo governo, solidale, europeista e ambientalista. Abbiamo affrontato i temi che consideriamo cruciali: il reddito di cittadinanza, una misura a sostegno di un lavoro di qualità; una banca pubblica per gli investimenti per aiutare le nostre piccole e medie imprese; la riforma della giustizia e il mantenimento dei risultati fin qui raggiunti nella lotta alla corruzione e l’innovazione digitale; l‘ambiente che deve essere la vocazione di ogni politica industriale verso uno sviluppo sostenibile abbandonando le politiche di green washing e dando sostegno alle imprese benefit“. Ed ancora: ”Vogliamo che la tutela dell’ambiente entri in costituzione e che dal Ministero per lo Sviluppo Economico e dell’Ambiente nasca un Ministero per la transizione ecologica; la prosecuzione del lavoro iniziato per una scuola di qualità eliminando le classi pollaio e combattendo la povertà educativa; continuare il processo di innovazione già avviato nella pubblica amministrazione e incentivare politiche per il superamento della disparità di genere”.

Max